Il caso di Cantina Kaltern, cooperativa sul lago di Caldaro che ha saputo tirare le fila di tanti piccoli appezzamenti per un portafoglio diversificato di 3,7 milioni di bottiglie
Un parco vitato di 430 ettari e 520 soci: una realtà imponente quella della Cantina Kaltern, sul Lago di Caldaro, Valle d’Isarco, Bolzano. Una comunità che ha saputo mettere insieme angoli di terra differenti e differenti esperienze per costruire un brand di territorio capace di conquistare palati e mercati differenti. Si tratta di un patrimonio estremamente frammentato, figurano produttori che possiedono anche solo mezzo ettaro, ma quello che nella competizione globale rappresenta un difetto, in questa realtà diventa un punto di forza. Vediamo perché. L’Alto Adige è una delle più piccole zone vinicole d’Italia, ma ricca di microclimi diversi, di terreni con composizioni differenti e una serie di vitigni di grande espressività e carattere, capaci di dare vita a etichette e stili estremamente differenti. L’estrema parcellizzazione è il vero punto forte della cantina, con vigneti che vanno dai 250 metri ai 700 di altitudine, e ciascun vignaiolo gestisce il proprio appezzamento di terra come se fosse un giardino. Ma bisogna tirare le fila della grande cooperativa che tutta insieme produce 3,7 milioni di bottiglie, frutto di 1300 vigneti che si stendono tra i 200 e 700 metri sul livello del mare. Senza uniformarle, anzi, valorizzandone l’identità e specificità.
STRATEGIE DI REDDITIVITÀ
Cantina Kaltern è oggi una delle voci più significative della viticoltura dell’Alto Adige, sulla strada maestra per migliorare i fondamentali economici senza perdere la propria specificità aggregativa. Secondo gli analisti dell’Area Studi di Mediobanca il Roi delle cooperative è la metà di quello delle altre aziende, in parte, per esempio, per il fatto che operano su segmenti produttivi a basso invecchiamento e per lo più orientati al mass market, con margini che risentono della prevalenza della Gdo nei canali distributivi. In Cantina Kaltern avviene il contrario. E’ la più importante interprete della Schiava versione Kalterersee Doc e in portafoglio ha una gamma variegata di etichette e linee: la linea Quintessenz rappresenta l’eccellenza dell’azienda poi, a cascata, la gamma si articola nella Linea Selezioni, le cui uve nascono in vigneti di storica vocazione e nella Linea Classica, cuvées che esprimono la tipicità del loro vitigno. Brillano in cantina anche i progetti XXX e kunst.stück, outsider creati con una visione originale dove si lascia spazio alla ricerca. In questo caso le etichette, così come le uve e le lavorazioni, cambiano ogni anno, generando dei vini unici, con produzioni limitatissime. Dal 2019 Cantina Kaltern è Fair’n Green, marchio della viticoltura sostenibile che passa al setaccio ogni passaggio dalla vigna alla vendita. IL fatturato è arrivato a 23, 200 milioni di euro, per il 19 per cento da esportazioni…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.