La guerra in Ucraina fa volare i prezzi delle materie prime come petrolio e gas. L’impatto sulle bollette delle famiglie e delle imprese è significativo: costi raddoppiati
Non solo petrolio. Il conflitto in Ucraina fa volare il prezzo delle materie prime, soprattutto quello del gas. Dopo una fiammata a 345 euro per megawattora (+79,6%) rispetto ai 192 euro della chiusura di venerdì, i prezzi del gas scambiato sul mercato europeo rallentano il passo, anche se restano alti. I contratti scadenza aprile scambiati ad Amsterdam riducono i guadagni a 260 euro megawattora (+35%). Il contratto a maggio sale del 31,98% a 246 euro al magawattora. Il premier Mario Draghi conferma di voler ridurre la dipendenza dal gas russo.
“MENO GAS RUSSO IN TEMPI RAPIDI”
“Nel colloquio di oggi affronteremo anche temi legati all’energia”, ha spiegato il presidente del Consiglio, Mario Draghi, al suo arrivo a Bruxelles per incontrare la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. “Discuteremo di diversificazione, riorganizzazione e compensazione, a tutela dei cittadini e delle imprese”. L’Italia è al lavoro “per ridurre in tempi rapidi la sua dipendenza dal gas russo”. Tra le opzioni, precisa Draghi, quella di aumentare le forniture dal Qatar: “Sabato ho sentito al telefono l’emiro del Qatar, Al Thani – ha aggiunto il premier – con cui ho discusso in particolare di come rafforzare la cooperazione energetica tra i nostri Paesi”…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.