Mentre Pechino continua a evolversi verso un modello di crescita più orientato ai consumi, l’attuale transizione rappresenta un fattore positivo per la crescita di lungo periodo
La pubblicazione del nuovo Piano Quinquennale da parte delle autorità di pianificazione cinese e l’incontro della scorsa settimana tra il presidente Trump e il presidente Xi Jinping hanno riportato la Cina al centro dell’attenzione. L’appuntamento tra i leader delle due superpotenze mondiali ha riaperto un dialogo costruttivo sui rapporti commerciali, riducendo le tensioni sui dazi grazie ad un quadro di riferimento per i negoziati commerciali nei prossimi dodici mesi circa. Il nuovo Piano Quinquennale, invece, prosegue la transizione verso un’economia più orientata ai consumi interni, con crescita attesa intorno al 4–5% e maggiore attenzione a redditi e classe media: a mano a mano che quest’ultima cresce tende ad alimentare la propensione al consumo e, nel caso della Cina, ad accelerare una minore tendenza al risparmio.
LA MANIFATTURA RESTA UNA COMPONENTE ESSENZIALE
“Tuttavia, sebbene Pechino spinga verso un’economia più orientata ai consumi, la manifattura resta una componente essenziale. Anche perché per garantire gli obiettivi dell’altro pilastro strategico del piano, l’autosufficienza tecnologica, è indispensabile mantenere su elevati standard produttivi l’apparato manifatturiero nazionale” tiene a sottolineare Anthony Willis, Investment Manager di Columbia Threadneedle Investments. Nel frattempo, prosegue la politica anti-involution che si propone di contrastare la concorrenza eccessiva e autodistruttiva, nonché la sovraccapacità in settori chiave come veicoli elettrici ed energia solare. L’obiettivo è quello di favorire la nascita e lo sviluppo di campioni nazionali nei settori strategici…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.