Da sempre, su Sunday View, raccontiamo i fatti dell’economia rileggendoli attraverso i grandi pensatori della storia della filosofia. Ma quando è la filosofia stessa a muovere i mercati?
Sappiamo tutti come funziona in quei casi in cui “non succede, ma se succede…”, o come quei momenti che “lo sapevo che andava a finire così”. Un po’ come quando dimentichi l’ombrello a casa e inizia a piovere, ma se lo porti, rimane chiuso perché non serve.
Succede a tutti di giocare d’anticipo, di programmare qualcosa apposta per schivare l’opzione peggiore, salvo poi ritrovarsi invischiati in una situazione simile proprio a quella che si voleva evitare. Le partenze intelligenti? Ci si ritrova tutti nel traffico. Lavare la macchina? Viene a piovere. La dieta? Gli amici ti invitano alla grigliata.
Forse ci si aspettava qualcosa, forse no, fatto sta che si rimane delusi. O quantomeno con il sorriso amareggiato di chi è stato battuto ancora una volta dal destino, anche se mai vinto del tutto. Del resto avevamo previsto che avremmo trovato degli ostacoli, anche se in cuor nostro non lo speravamo.
È un po’ come quei casi in cui nel mondo imperversano mille difficoltà, ma i mercati tirano dritti per la loro strada, con le Banche Centrali e gli investitori che fanno il loro gioco. Qual è il nostro? Provare a raccontarvi tutto questo.
Via con il Sunday View!
ASPETTATIVE
Parole. In questi ultimi periodi se ne sono spese tante, ma mai troppe. Perché ogni uscita delle Banche Centrali, Bce o Fed che siano, è sempre studiata. O quantomeno dovrebbe esserlo. Perché certi appuntamenti sono da trattenere il fiato, fino a quando Lagarde o Powell non si pronunciano sul taglio – o meno – dei tassi. Appunto, i tassi, croce e delizia dei mercati del 2023 e di questi primi mesi del 2024, con le Borse che hanno ritrovato un grande entusiasmo, trainato proprio dalle aspettative sulle politiche monetarie delle Banche Centrali. Ecco, siamo arrivati al punto della questione: le aspettative…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.