Domani, 30 settembre 2025, è l’ultimo giorno utile per aderire al concordato preventivo biennale, uno strumento fiscale fondamentale pensato per imprese, professionisti e lavoratori autonomi. La scadenza segna la fine della finestra temporale per stabilire in anticipo la base imponibile su cui verranno calcolate le tasse per i prossimi due anni, offrendo maggior certezza ai contribuenti e allo Stato.
Cosa è successo
Il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, ha confermato che non ci saranno proroghe per questa scadenza. A margine di un convegno a Milano, Leo ha sottolineato: “Verrà mantenuta la scadenza, stiamo vedendo i risultati. Potremo fare un bilancio domani perché gli elementi li acquisiremo solamente quando si chiude la partita“. Il governo auspica una corsa finale delle adesioni, come spesso avviene con queste misure, attendendosi uno sprint negli ultimi giorni.
Il concordato preventivo biennale permette ai contribuenti che rispettano determinati criteri di aderire a un accordo con il fisco, accettando una base imponibile prefissata per i due anni successivi. Questa base resta valida anche se i redditi effettivi risultano diversi, garantendo stabilità e prevedibilità del prelievo fiscale. Potranno aderire solo contribuenti virtuosi, cioè privi di debiti tributari o con debiti residuali non superiori a 5.000 euro; esclusi i soggetti in regime forfetario.
Perché è importante
Lo strumento è parte integrante della strategia del governo per finanziare la prossima legge di bilancio, puntando a raccogliere risorse fresche e a favorire la compliance fiscale volontaria, riducendo contenziosi e incertezze. Nel 2024, al debutto, circa 600.000 contribuenti avevano aderito, portando un gettito di 1,6 miliardi di euro, risultato ritenuto positivo ma non sufficiente, tanto da spingere a semplificare ulteriormente le procedure per il 2025.
Il concordato biennale offre una svolta importante per famiglie e imprese, perché stabilizza il rapporto con il fisco, garantendo certezze nella pianificazione e nel pagamento delle imposte. Il bilancio che sarà fatto domani potrà indicare se questa opportunità è stata colta appieno, e sarà decisivo per valutare la fiducia dei contribuenti verso questa forma di collaborazione preventiva.
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Foto: Natee Meepian via Shutterstock
