La bocciatura dell’Ops di Mediobanca su Banca Generali non è solo uno stop al piano difensivo dell’ad Alberto Nagel, ma un vero spartiacque nel risiko bancario italiano. Con il voto contrario del 21 agosto, gli azionisti hanno respinto la proposta con appena il 35% di favorevoli, a fronte di un 32% di astenuti – tra cui Delfin e Caltagirone – e un 10% di contrari. La partecipazione, pari al 78% del capitale, ha reso l’esito definitivo: l’offerta su Banca Generali è ufficialmente decaduta.
Cosa è successo
Il “no” dell’assemblea sancisce il fallimento della strategia di Nagel, che puntava a rafforzare il wealth management e a ridurre l’appeal di Mediobanca per possibili acquirenti. L’astensione di Delfin (20%) e delle casse previdenziali, unita al “no” di Caltagirone (9,9%), ha fatto pendere la bilancia.
Questo scenario apre le porte a Monte dei Paschi di Siena, che da luglio ha lanciato la sua Ops su Mediobanca con scadenza l’8 settembre 2025. Con l’appoggio di Delfin e Caltagirone, che insieme controllano quasi il 30% del capitale, l’operazione sembra avere buone chance: la soglia minima del 35% appare raggiungibile, mentre obiettivi più ambiziosi – come il 50% o il 66,7% – galvanizzano il mercato.
Non è un caso che analisti e operatori parlino ora di una “autostrada per Mps”, con la banca senese che potrebbe consolidare la propria posizione e diventare il fulcro di un nuovo polo bancario italiano.
Perché è importante
La sconfitta di Nagel ridisegna la mappa della finanza nazionale. Non si tratta solo del destino di Mediobanca, storicamente arbitro delle grandi partite industriali, ma anche di Generali, vera cassaforte assicurativa italiana. Se Mps riuscisse a conquistare Mediobanca, il pacchetto del 13,2% in Generali passerebbe sotto l’influenza dell’asse Lovaglio-Delfin-Caltagirone, cambiando radicalmente i rapporti di forza a Trieste.
Inoltre, l’estate 2025 si conferma come una stagione di consolidamenti: dopo l’acquisizione di Illimity da parte di Banca Ifis e l’Opas di Bper su Popolare di Sondrio, l’operazione Mps–Mediobanca rappresenta il colpo più rilevante. Con un FTSE Italia Banche in crescita del 72% nell’ultimo anno, il settore appare il grande protagonista della finanza italiana.
Il risiko è solo all’inizio: l’8 settembre sarà la data chiave per capire chi scriverà il nuovo equilibrio del sistema bancario ed assicurativo.
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