Avvio in salita per Tenaris, che non riesce a sfruttare l’effetto del buyback nonostante la prosecuzione del programma di riacquisto deliberato lo scorso giugno. Nella prima seduta della settimana, il titolo ha lasciato sul terreno lo 0,7% a 15,53 euro, sottoperformando rispetto a un FTSE Mib sostanzialmente in parità.
Un andamento che sorprende parte del mercato, poiché in molti casi i piani di riacquisto sostengono temporaneamente le quotazioni. Nel caso del gruppo guidato da Paolo Rocca, invece, il quadro resta debole, con il titolo che segna un -4% nell’ultimo mese e un -15% da inizio anno, pur mantenendo un apprezzamento del 22% su base annua.
Cosa è successo
Tenaris ha comunicato di aver acquistato, tra il 18 e il 22 agosto 2025, un nuovo lotto da 350.000 azioni proprie a un prezzo medio ponderato di 15,427 euro per azione, per un esborso complessivo di circa 5,4 milioni di euro.
Dall’avvio del piano, deliberato dall’assemblea del 6 giugno, il gruppo ha già raccolto complessivamente 28,65 milioni di azioni proprie, pari al 2,67% del capitale sociale. L’operazione si inserisce all’interno di una strategia chiara: ridurre il flottante, incrementare l’utile per azione (EPS) e, nel lungo periodo, favorire il valore restituito agli azionisti.
Il buyback, oltre all’obiettivo di ottimizzare la struttura del capitale, potrà essere utilizzato da Tenaris anche come riserva per piani di incentivazione o operazioni straordinarie.
Perché è importante
La mancata reazione positiva del titolo al proseguimento degli acquisti da parte della stessa società riflette un contesto più complesso. Il mercato sembra guardare oltre le operazioni finanziarie e concentrarsi su fattori macro e di settore, in particolare l’andamento dell’oil & gas, che resta determinante per la generazione di ricavi e margini di Tenaris.
Il buyback, dunque, pur rappresentando un segnale di fiducia del management nella solidità del business, non basta a invertire un trend di debolezza che dura da mesi. Per gli azionisti, tuttavia, la riduzione del flottante rimane un elemento positivo nel medio-lungo termine, capace di rafforzare l’attrattività del titolo e sostenere le politiche di ritorno del capitale accanto ai dividendi.
In sintesi, la scommessa di Tenaris sul riacquisto delle proprie azioni è un messaggio di fiducia sul futuro del gruppo, ma il mercato attende catalizzatori industriali e macro per tornare a premiare il titolo in Borsa.
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