Le pressioni sui prezzi sono aumentate leggermente a settembre, ma a un ritmo inferiore alle aspettative, con i principali indicatori dell’inflazione che hanno rafforzato l’attuale percorso di riduzione dei tassi da parte della Federal Reserve e alimentato l’ottimismo degli investitori sul mercato azionario.
Secondo il report pubblicato venerdì dal Bureau of Labor Statistics, con nove giorni di ritardo a causa della chiusura del governo, l’indice CPI complessivo è aumentato del 3% su base annua.
Sebbene si tratti del dato annuale più alto da gennaio, la cifra è leggermente inferiore alle aspettative degli economisti, che prevedevano un 3,1%, e rappresenta solo un modesto aumento rispetto al 2,9% di agosto.
Su base mensile, l’IPC è aumentato dello 0,3%, rallentando rispetto allo 0,4% di agosto e risultando nuovamente inferiore alle previsioni di consenso.
Anche l’IPC core, che esclude le componenti volatili dei prodotti alimentari e dell’energia, ha sorpreso al ribasso. L’inflazione core è scesa al 3% su base annua, in calo rispetto al 3,1% di agosto e inferiore al dato invariato previsto.
Cosa c’è dietro i dati sull’inflazione di settembre?
I prezzi della benzina sono stati il principale motore dell’aumento mensile. L’indice energetico è salito dell’1,5%, trainato da un aumento del 4,1% dei prezzi della benzina.
Anche i prezzi dei generi alimentari hanno registrato un leggero aumento, con l’indice complessivo dei generi alimentari in crescita dello 0,2%, trainato da un aumento dello 0,3% dei generi alimentari e dello 0,1% dei pasti al ristorante.
Tuttavia, la misura più ampia dell’inflazione – l’indice di tutti i prodotti esclusi i generi alimentari e l’energia – ha registrato un aumento più modesto dello 0,2%, in calo rispetto allo 0,3% dei due mesi precedenti.
All’interno di questo paniere di base, i prezzi degli alloggi, dei biglietti aerei, delle attività ricreative, degli arredi per la casa e dell’abbigliamento hanno registrato un modesto aumento.
A compensare questi aumenti, si sono registrati cali nei prezzi delle auto usate, delle assicurazioni auto e dei servizi di comunicazione, che hanno contribuito a frenare la dinamica inflazionistica complessiva.
I mercati salgono mentre si mantiene la prospettiva di un taglio dei tassi da parte della Fed
Gli operatori che avevano scommesso sul mantenimento della politica accomodante da parte della Fed hanno trovato conferma nei dati di venerdì.
Prima della pubblicazione del report, i mercati dei futures scontavano con quasi certezza un taglio dei tassi di 25 punti base nella riunione del 30 ottobre, con una probabilità del 90% di un altro taglio a dicembre. Il dato sull’IPC di settembre ha rafforzato queste aspettative.
I futures sulle azioni statunitensi hanno registrato un forte rialzo dopo la pubblicazione, con i contratti sull’S&P 500 in crescita dello 0,7% e quelli sul Nasdaq 100 dello 0,9%, portando entrambi gli indici di riferimento ad aprire a nuovi massimi storici.
Intel Corp. (INTC) è stato il titolo S&P 500 con la migliore performance nel pre-market di venerdì, con un rialzo di quasi il 6%, grazie a utili superiori alle attese.
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Immagine creata utilizzando l’intelligenza artificiale tramite Midjourney
