La Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo chiede alle banche centrali delle principali economie di invertire la rotta sull’aumento dei tassi di interesse, affermando che sta conducendo il mondo verso una recessione globale e una prolungata stagnazione.
L’UNCTAD prevede che la crescita economica mondiale rallenterà al 2,5% nel 2022 e scenderà al 2,2% nel 2023, stndo al rapporto sulle prospettive economiche globali del 2022.
I dettagli
Il rallentamento globale lascerebbe il PIL reale ancora al di sotto della tendenza pre-pandemia, costando al mondo più di 17 trilioni di dollari, secondo l’UNCTAD, e facendo sì che i paesi a reddito medio e basso e altre economie in via di sviluppo assistano ad alcuni dei rallentamenti più duri di quest’anno.
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Cosa bisogna sapere
I più vulnerabili sono i più colpiti dagli aumenti dei tassi di interesse delle economie avanzate. Oltre un terzo delle 90 nazioni in via di sviluppo quest’anno hanno visto le proprie valute scendere rispetto al dollaro di oltre il 10%.
Sulla scia del conflitto in Ucraina, il costo delle materie prime come cibo ed energia è salito alle stelle. Inoltre, il problema è aggravato da un dollaro forte, che fa aumentare il costo delle importazioni nei paesi in via di sviluppo.
Ad esempio, il solo aumento dei tassi statunitensi quest’anno potrebbe rimuovere 360 miliardi di dollari di entrate future per le nazioni povere.
Al fine di ridurre i forti picchi di prezzo che stanno colpendo i consumatori nei paesi in via di sviluppo, l’UNCTAD ha affermato che i governi dovrebbero aumentare la spesa pubblica, implementare normative più severe sul mercato delle materie prime e implementare controlli strategici dei prezzi per indirizzare i prezzi dell’energia e dei prodotti alimentari.
Powell si è impegnato ad aumentare i tassi
La Fed ha aumentato il tasso di riferimento sui fondi federali di 0,75 punti base a settembre, segnando il quinto aumento quest’anno. Ciò ha portato il tasso a un intervallo compreso tra il 3% e il 3,25%.
Secondo il Wall Street Journal il presidente della Fed Jerome Powell avrebbe dichiarato che la banca centrale tiene conto degli effetti delle sue politiche sul resto del mondo, ma continuerà ad aumentare i tassi di interesse per controllare l’inflazione.
«Siamo molto consapevoli di ciò che sta accadendo in altre economie e di cosa ciò significhi per noi e viceversa», ha detto Powell. «Le previsioni che mettiamo insieme, che il nostro personale mette insieme e che mettiamo insieme da soli, tengono sempre conto, o meglio cercano di tenerne conto di tutto questo».
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