Nel 2020 Sony Corporation (NYSE:SNE) ha spedito nel mondo 4,5 milioni di unità delle sue console PlayStation 5, secondo l’ultimo resoconto degli utili per il trimestre terminato il 31 dicembre.
Cosa è successo: in vista del lancio della PS5 a novembre 2020, durante il terzo trimestre la domanda per la versione precedente della console, la PlayStation 4, è scesa in modo significativo a 1,4 milioni di unità; nel terzo trimestre del 2019 le console PS4 spedite da Sony erano state 6 milioni.
Il fatturato dal segmento gaming ha registrato un rialzo di 251,1 miliardi di yen (2,39 miliardi di dollari), ovvero quasi il 40%.
Nel terzo trimestre i ricavi della parte gaming sono stati pari a 883,2 miliardi di yen (8,41 miliardi di dollari), mentre nel terzo trimestre del 2019 la cifra era di 632,1 miliardi di yen (6,02 miliardi).
Perché è importante: nel terzo trimestre il reddito operativo di Sony si è attestato a 359,2 miliardi di yen (3,42 miliardi di dollari), in aumento rispetto ai 300,1 miliardi di yen (2,86 miliardi di dollari) registrati nello stesso periodo dell’anno precedente.
Secondo VGChartz, a soli due giorni dal lancio sono state vendute a livello globale 2,1-2,5 milioni di PS5.
L’enorme domanda di console sia della Sony che di Microsoft Corporation (NASDAQ:MSFT) ha mandato in tilt i siti web di Walmart Inc (NYSE:WMT) e Best Buy Co Inc (NYSE:BBY) in seguito al lancio dei dispositivi.
Microsoft, che la scorsa settimana ha annunciato i risultati del secondo trimestre, ha affermato che il business di Xbox è cresciuto del 40% su base annua.
Il colosso tech di Redmond (Washington) ha riportato un aumento del 20% dei suoi abbonati a Game Pass, che ora sono 15 milioni.
Sony ha rivelato che, al terzo trimestre, risultava avere 47,4 milioni di abbonati a PlayStation Plus e 114 milioni di utenti attivi mensili su PlayStation Network; i numeri rappresentano un aumento del 22,16% su base annua degli abbonati a PS Plus.
Movimento dei prezzi: martedì le azioni Sony hanno chiuso in crescita di quasi lo 0,7% a 99,24 dollari e nell’after-market hanno poi guadagnato un altro 0,77%.