Upwork, capo economista sul futuro dei lavoratori USA

Adam Ozimek interviene a Benzinga per dare la sua opinione sulle prospettive del mercato del lavoro negli Stati Uniti

Upwork, capo economista sul futuro dei lavoratori USA
3' di lettura

Il resoconto sul numero dei posti di lavoro nel mese di giugno verrà pubblicato alle 8:30 ET di giovedì 2 luglio, con gli economisti che prevedono che il numero record di disoccupati registrato negli ultimi quattro mesi sia destinato a crescere.

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Prima della pubblicazione del rapporto, Benzinga ha incontrato Adam Ozimek, capo economista di Upwork Inc (NASDAQ:UPWK), per capire in anteprima a quali dati prestare attenzione nel documento di giovedì prossimo, e come le aziende stanno cercando di orientarsi verso una maggiore forza lavoro da remoto nel futuro.

Attenzione ai numeri sulla disoccupazione

In attesa dei numeri nazionali sulla disoccupazione di giovedì, Ozimek ha chiarito che la crescita del lavoro può rivelarsi un dato fuorviante poiché un gran numero di lavoratori licenziati verrà richiamato.

“Quello che bisogna fare davvero è guardare al di sotto dei dati primari e vedere dove si rilevano segnali di perdita permanente del lavoro e dove si rilevano segnali che indicano probabili chiusure di attività”, ha spiegato l’economista a Benzinga.

Particolare attenzione dovrebbe essere rivolta ai settori che potrebbero subire dei danni permanenti, come il tempo libero e il setto alberghiero, ha affermato Ozimek.

Questi settori impiegano un gran numero di lavoratori a basso reddito che potrebbero adesso risentirne in maniera sproporzionata, continua Ozimek.

“I lavoratori a basso reddito hanno più difficoltà a trovare un nuovo lavoro e impiegano più tempo per essere riassunti”.

Sebbene alcuni lavoratori temporanei siano stati richiamati e il Programma di Protezione degli Stipendi stia incentivando le riassunzioni, Ozimek ha dichiarato che bisogna guardare con attenzione il dato sull’aumento del numero di piccole imprese che chiudono.

Una piccola impresa che chiude implica licenziamenti permanenti, ovvero un danno maggiore rispetto a un dipendente che viene temporaneamente licenziato, ha proseguito il capo economista di Upwork.

“Quando qualcuno viene licenziato in modo permanente, si ha a che fare con un tipo di danno economico associabile ad una recessione, non ad un lockdown temporaneo”.

Vantaggi per i lavoratori da remoto negli USA

Se c’è un lato positivo è che Ozimek ritiene che la pandemia aiuterà i lavoratori statunitensi a distinguersi rispetto ai concorrenti globali.

A breve termine, i lavoratori qualificati statunitensi saranno assunti da qualsiasi parte degli Stati Uniti, e questo sarà un enorme cambiamento nel mercato del lavoro, ha detto l’economista.

Infatti i lavoratori ora avranno l’opportunità di espandere la loro portata sul mercato del lavoro. Una precedente analisi di Upwork ha evidenziato che “di fronte alla scelta di assumere lavoratori da remoto di talento provenienti da Paesi di tutto il mondo su una piattaforma sicura e affidabile, il Paese numero 1 in cui i clienti staunitensi assumono su Upwork sono proprio gli Stati Uniti”.

Ozimek ha anche sottolineato che il vantaggio competitivo degli USA è rappresentato dall’offerta di servizi qualificati.

I lavoratori statunitensi ora avranno la possibilità di “esportare i loro servizi” sia a livello nazionale che internazionale, ha dichiarato Ozimek.

Il capo economista di Upwork ha aggiunto che il successo futuro dipenderà dalla capacità degli individui e delle aziende di cambiare.

Ozimek sul futuro del lavoro a distanza

Un recente studio di Upwork ha rilevato che, a seguito della crisi del COVID-19, il 62% delle aziende afferma che in futuro la propria organizzazione si affiderà maggiormente al lavoro da remoto.

La fase di riorientamento verso il lavoro a distanza non avverrà solo negli Stati Uniti, ma in tutto il mondo, ha affermato Ozimek – anche se in modo diverso.

Il lavoro a distanza non è fattibile per tutti i lavoratori ed è spesso dipendente dai livelli di istruzione, ha detto l’economista.

Il 62% dei lavoratori con una laurea triennale o un grado di istruzione più alto può infatti eseguire dei lavori da remoto, secondo uno studio di Pew Research.

“Molte aziende in questo momento si trovano ad affrontare una sfida di adattamento molto rapido per andare verso il remoto e per cambiare molto velocemente il modo in cui lavorano”, ha detto Ozimek.