Apple, il co-fondatore Steve Wozniak fa causa a YouTube

L’accusa sarebbe quella di presunta inazione nell’ambito della frode in bitcoin

Apple, il co-fondatore Steve Wozniak fa causa a YouTube
2' di lettura

Steve Wozniak, co-fondatore di Apple Inc (NASDAQ:AAPL), farà causa a YouTube, consociata di Alphabet Inc (NASDAQ:GOOGL) (NASDAQ:GOOG), sostenendo che il suo nome e la sua immagine sono stati utilizzati per una truffa di bitcoin dati in omaggio, secondo quanto riferito oggi da Bloomberg.

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Cosa è successo

Da quanto emerge i truffatori avrebbero usato sia l’immagine che i video di Wozniak per convincere gli utenti della piattaforma di streaming video a inviare loro bitcoin, con l’incentivo che il co-fondatore di Apple, che ha lasciato l’azienda nel 1985, avrebbe raddoppiato l’importo inviato, secondo quanto sostenuto dai promotori della causa presentata martedì al tribunale della contea di San Mateo, in California.

La denuncia afferma che sarebbero stati sfruttati dagli autori della truffa anche i nomi di altre persone di alto profilo, come il co-fondatore di Microsoft Corporation (NASDAQ:MSFT) Bill Gates e l’amministratore delegato di Tesla Inc (NASDAQ:TSLA) Elon Musk.

Wozniak, insieme ad altri 17 denuncianti, chiede al tribunale di ordinare a YouTube e alla società madre Alphabet di rimuovere immediatamente i video offensivi e di emettere avvisi sulla truffa; i querelanti hanno anche richiesto risarcimenti compensativi e punitivi.

Perché è importante

La truffa è simile per caratteristiche a quella che ha colpito Twitter Inc (NYSE:TWTR), tranne per il fatto che nessun account ufficiale, incluso quello di Wozniak, sarebbe stato compromesso.

Il creatore del computer Apple-II ha affermato che YouTube non ha risposto alle sue ripetute richieste di rimozione dei video falsi, ha osservato Bloomberg. Wozniak ha affermato che Twitter, al contrario, ha agito rapidamente quando si è verificato lo stesso problema sulla sua piattaforma.

Secondo quanto riferito, YouTube si sarebbe difesa in un caso simile citando l’immunità ai sensi del Federal Communications Decency Act del 1996, che protegge le piattaforme per i contenuti pubblicati dai loro utenti.

Dopo un alterco con Twitter, a maggio il presidente Donald Trump aveva firmato un ordine esecutivo che mira a colpire l’immunità delle società di social media contro azioni legali causate da contenuti di terze parti.

Movimento dei prezzi

Mercoledì le azioni Apple hanno chiuso in rialzo di quasi lo 0,3%, a 389,09 dollari e poi nell’after-hours sono scese dello 0,2%.

Lo stesso giorno le azioni Alphabet di Classe A hanno chiuso in rialzo dello 0,57%, a 1.564,85 dollari, mentre quelle di Classe B hanno chiuso con un aumento dello 0,65%, a 1.568,49 dollari.

Crediti foto: Gage Skidmore su Flickr.