3 ETF interessati dal Battery Day di Tesla

Ecco alcune alternative fra i fondi negoziati in Borsa che vale la pena tenere d’occhio in vista dell’evento organizzato dal gruppo di Palo Alto

3 ETF interessati dal Battery Day di Tesla
3' di lettura

Forse uno dei più grandi eventi nella storia di Tesla (NASDAQ:TSLA) si terrà oggi, in occasiona dell’attesissimo Battery Day dell’azienda.

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Prima dell’evento, il CEO Elon Musk ha mitigato le aspettative (con conseguente diminuzione del valore delle azioni) affermando che la produzione di celle per batteria “ad alto volume” non inizierà prima del 2022, un dato che influirà sulle piattaforme Cybertruck, Semi e Roadster dell’azienda.

L’azienda produttrice di veicoli elettrici continuerà ad acquistare, e non a ridurre, la quantità di batterie reperita da fornitori esterni; tenendo in conto questi elementi, resta da vedere se il Battery Day entusiasmerà gli investitori o se sposterà le azioni Tesla. Per coloro che si preparano a una tale eventualità, vale la pena considerare i seguenti fondi negoziati in borsa.

VanEck Vectors Low Carbon Energy (SMOG)

Il VanEck Vectors Low Carbon Energy (NYSE:SMOG) è un ETF sull’energia pulita che potrebbe non ottenere l’esposizione che merita, dato che ha un’esposizione più che adeguata su Tesla, con un peso del 16,49% sul prodotto; si tratta dell’esposizione più ampia presente nell’ETF, superiore di quasi 700 punti base al secondo componente più grande di SMOG.

SMOG è una scommessa diversificata sull’energia alternativa e richiede alle aziende presenti nel suo roster di generare almeno la metà dei loro ricavi tramite iniziative di energia pulita.

Secondo l’emittente, le partecipazioni di SMOG includono produttori di biocarburanti (come l’etanolo), energia eolica, solare, idroelettrica e geotermica.

ARK Autonomous Technology & Robotics ETF (ARKQ)

L’ARK Autonomous Technology & Robotics ETF (CBOE:ARKQ) è uno dei tre ETF di ARK con una significativa esposizione a Tesla; nel caso di questo fondo gestito attivamente, Tesla è la maggiore partecipazione, con un peso dell’11,43% sul fondo (alla chiusura del 21 settembre).

ARK è stata a lungo rialzista su Tesla e ha avuto ragione a seguire la sua tesi; sebbene il gestore del fondo abbia attirato sia elogi che critiche per i prezzi obiettivo apparentemente alti su Tesla, ARK ha una visione a lungo termine sull’insieme di opportunità date dai veicoli elettrici, spesso portando alla luce concetti prima di altri gruppi di ricerca. Consideriamo dunque il punto di vista di ARK sull’opportunità che Tesla potrebbe eventualmente sfruttare.

“Sulla base dell’analisi di ARK, 20.000 miglia di servizio di ride-hailing e 13.500 miglia per uso personale all’anno, il costo per far funzionare una Tesla Model 3 sarà di circa 26 centesimi per miglio, il 30% in meno rispetto ai 38 centesimi per miglio per guidare una Toyota Camry”, ha dichiarato in una nota recente Tasha Keeney, analista di ARK. “Il vantaggio del costo per miglio di Tesla potrebbe manifestarsi in diversi modi: maggiore paga da portare a casa per i conducenti, prezzi più bassi rispetto a Uber e Lyft e/o commissioni più alte per la piattaforma Tesla; potrebbe essere anche possibile una combinazione di tutti e tre”.

SPDR NYSE Technology ETF (XNTK)

L’SPDR NYSE Technology ETF (NYSE:XNTK) è una gemma nascosta tra gli ETF tecnologici, sebbene non sia un fondo né nuovo né piccolo: XNTK infatti ha 20 anni e gestisce asset per quasi 481 milioni di dollari. Tesla pesa per il 12,17% sul fondo, rendendo il gruppo di Palo Alto il titolo di gran lunga più grande fra le 35 partecipazioni dell’ETF.

Per essere incluse in XNTK, le aziende devono soddisfare uno dei tre criteri seguenti come indicato da State Street: “(i) hanno un aumento delle vendite negli ultimi dodici mesi, (ii) hanno un solo trimestre consecutivo di crescita negativa delle vendite negli ultimi due anni, o (iii) avere i totali dei ricavi degli ultimi quattro trimestri che la classificano tra le prime 75 società all’interno della specifica classificazione di settore”.