Tesoro USA può favorire questo ETF su linee aeree

Gli accordi di prestito firmati dal Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti con diverse compagnie aeree potranno aiutare a rilanciare il settore

Tesoro USA può favorire questo ETF su linee aeree
2' di lettura

U.S. Global Jets ETF (NYSE:JETS) è uno dei fondi scambiati in Borsa che quest’anno è salito alla ribalta delle cronache, in parte a causa della folla di trader su Robinhood e in gran parte grazie allo Zio Sam.

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Cosa è successo Il tema delle compagnie aeree è tornato al centro dell’attenzione dopo che nella tarda giornata di martedì il Dipartimento del Tesoro USA ha dichiarato di aver chiuso accordi di prestito con sette vettori; in teoria dovrebbero dunque esserci implicazioni positive su diversi fronti proprio per JETS, ETF incentrato sulle linee aeree coinvolte dai prestiti.

Ad esempio, Delta (NYSE:DAL) e Southwest (NYSE:LUV), che pesano per oltre il 20% fra i componenti di JETS, non accetteranno il prestito del Dipartimento del Tesoro in quanto tali vettori dispongono di altri mezzi di finanziamento; questo permetterà di liberare altro denaro dello zio Sam per altri componenti di JETS che ne hanno bisogno.

Perché è importante Tra le sette compagnie aeree che hanno raggiunto un accordo con il Dipartimento del Tesoro USA ci sono American Airlines (NASDAQ:AAL) e United Airlines (NASDAQ:UAL); anche questa coppia di compagnie pesa per quasi il 20% sulla lista dei componenti di JETS. Per American, società finanziariamente fragile, l’assistenza del Tesoro rappresenta un’altra ancora di salvezza.

“La scorsa settimana American ha dichiarato di essersi assicurata 5,5 miliardi di dollari dal programma, più dei 4,75 miliardi che si aspettava di ricevere. La compagnia con sede a Fort Worth ha detto di prevedere che avrà a disposizione fino a 7,5 miliardi di dollari, l’importo massimo per un singolo vettore”, riferisce CNBC.

Altri destinatari dei fondi includono Alaska Air (NYSE:ALK), Frontier, JetBlue (NASDAQ:JBLU), Hawaiian (NYSE:HA) e SkyWest (NASDAQ:SKYW); escludendo Frontier, gli altri nomi menzionati costituiscono oltre il 14% del peso di JETS.

Cosa potrebbe succedere Per quanto riguarda le prospettive di molte compagnie presenti in JETS, la risposta è chiara: o riceveranno altro denaro dal governo o effettueranno una massiccia quantità di tagli ai posti di lavoro. Con le elezioni che si terranno tra qualche settimana, le compagnie aeree faranno certamente leva su questo elemento; tanto loro quanto i candidati alla presidenza sanno che il settore impiega migliaia di lavoratori in un gruppo di ‘swing states’ (stati USA la cui preferenza elettorale oscilla facilmente), dall’Arizona alla Pennsylvania e molti altri.

Per quanto riguarda JETS, l’impatto sull’ETF resta da vedere, ma gli investitori sono devoti a questo fondo, come evidenziato dagli 1,55 miliardi dollari di afflussi dall’inizio dell’anno; altra prova della devozione degli investitori a JETS sono gli oltre 453 milioni di dollari pompati nell’ETF in questo trimestre.