Lo studio sul vaccino contro il COVID-19 di Johnson & Johnson (NYSE:JNJ) è stato sospeso dopo che un partecipante ha sviluppato una malattia inspiegabile, secondo quanto riportato da Stat. L’azienda ha successivamente confermato la propria decisione in un comunicato.
Cosa è successo: la società farmaceutica avrebbe comunicato ai ricercatori che conducono lo studio che è stata rispettata la “regola della pausa”.
Johnson & Johnson ha dunque smesso di arruolare nuovi volontari per lo studio e adesso un comitato indipendente esaminerà la sicurezza dei partecipanti al test, secondo Stat.
“Dobbiamo rispettare la privacy di questo partecipante. Stiamo anche imparando di più sulla malattia di questo partecipante ed è importante conoscere tutti i fatti prima di condividere ulteriori informazioni”, ha affermato la società con sede a New Brunswick, nel New Jersey.
Non è ancora chiaro se al volontario sia stato somministrato il vaccino anti-Covid oppure un placebo; secondo l’azienda, le reazioni avverse gravi “non sono rare negli studi clinici” e “si può ragionevolmente prevedere che aumentino negli studi che coinvolgono un gran numero di partecipanti”.
Perché è importante: alla fine di settembre Johnson & Johnson ha annunciato l’inizio della sperimentazione di fase 3 del suo vaccino contro il COVID-19, affermando che il primo lotto di partecipanti ha già ricevuto la propria dose.
Alla fine, per il suo studio la società intendeva arruolare fino a 60.000 volontari in tre diversi continenti.
Johnson & Johnson ha riportato dati provvisori positivi dagli studi clinici di fase iniziale.
Anche gli studi clinici sul candidato vaccino di AstraZeneca plc restano sospesi negli Stati Uniti dopo che un partecipante ha sviluppato sintomi correlati a un grave disturbo neurologico.
Anche i candidati vaccini di Moderna Inc. (NASDAQ:MRNA) e del duo Pfizer Inc. (NYSE:PFE)/BioNTech SE – ADR (NASDAQ:BNTX) si trovano nella fase 3 della sperimentazione clinica.
Gli esperti hanno indicato che la sospensione delle sperimentazioni sui vaccini è solitamente un segno incoraggiante. “Il primo obbligo delle case farmaceutiche è nei confronti dei partecipanti alla sperimentazione”, ha dichiarato il mese scorso a Stat in un’intervista Ruth Faden, bioeticista della Johns Hopkins University.
Movimento dei prezzi: nella sessione after-hours di lunedì le azioni Johnson & Johnson sono salite dello 0,26%, a 152,24 dollari.