La pandemia ha contribuito alla performance di questo ETF

Secondo gli analisti, il KraneShares FTSE Emerging Markets Consumer Technology Index ETF dovrebbe ben figurare anche in un mondo post-Covid

La pandemia ha contribuito alla performance di questo ETF
3' di lettura

Il fiorente segmento degli ETF tematici ospita una serie di prodotti che stanno beneficiando degli ingenti cambiamenti causati dalla pandemia di coronavirus.

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Cosa è successo: naturalmente, la chiave con gli ETF tematici è identificare quelli con temi durevoli, non solo quelli che sono attraenti in circostanze estreme o specifiche; il KraneShares FTSE Emerging Markets Consumer Technology Index ETF (NYSE:KEMQ) è un esempio di fondo che corrisponde a queste caratteristiche.

Con un aumento del 33,63% da inizio anno, KEMQ, così come i suoi equivalenti incentrati sui titoli made in USA, sta chiaramente beneficiando dell’aumento dell’e-commerce e della vendita al dettaglio online, una dinamica accelerata dalla pandemia; inoltre, quest’anno il fondo di KraneShares ha più che raddoppiato i rendimenti dell’MSCI Emerging Markets Index.

Perché è importante: In vista di un vaccino anti-Covid che probabilmente sarà disponibile nel giro di poche settimane e altri elementi di interesse in arrivo dal mercato nel primo trimestre del prossimo anno, i guadagni di alcuni settori, alimentati dalla pandemia, potrebbero diminuire, ma il caso di investimento sull’elettronica di consumo dei mercati emergenti non dipende da scenari avversi per alimentarne i guadagni.

“Ciò che rende questa tendenza un punto di svolta anziché un’anomalia indotta dalla pandemia è che, in molti casi, le piattaforme online hanno strumenti migliori per fornire questi servizi nei Paesi in via di sviluppo; i nuovi utenti potrebbero restare per questo motivo”, secondo una ricerca di KraneShares.

Con un ventaglio di 55 titoli, il roster di KEMQ non è limitato agli Amazon (NASDAQ:AMZN) o ai Facebook (NASDAQ:FB) dei Paesi in via di sviluppo; l’ETF è infatti pieno zeppo di società fintech e di piattaforme che fungono da spina dorsale dell’infrastruttura delle società di e-commerce dei mercati emergenti.

“Ad esempio, in un sondaggio condotto in America Latina dalla società di ricerca Kantar sull’utilizzo dei pagamenti digitali, una media di sette intervistati su dieci provenienti da cinque Paesi (Argentina, Brasile, Messico, Cile e Colombia) hanno affermato di non preferire più il metodo di pagamento che avevano utilizzato prima della pandemia”, osserva KraneShares.

Cosa potrebbe succedere: l’universo di selezione di KEMQ comprende 26 Paesi, e in sede di ribilanciamento tali esposizioni geografiche sono limitate al 40%.

Il fondo di KraneShares offre utilità per molteplici ragioni, tra cui il comfort, da parte dei consumatori dei mercati emergenti, nei confronti dello shopping online data la mancanza di infrastrutture retail tradizionali e la crescente penetrazione di Internet in quelle realtà economiche; si tratta di cambiamenti radicali a lungo termine che proseguiranno anche dopo la sconfitta del COVID-19.

“Riteniamo che gli investitori a lungo termine dovrebbero mantenere un’esposizione alla crescita nei mercati emergenti anche qualora vengano distribuiti i vaccini e riapra l’economia fisica”, osserva KraneShares; “il passaggio al consumo online è ovunque una tendenza a lungo termine. Nei mercati emergenti questo cambiamento è particolarmente trasformativo, poiché coloro che sono utenti per la prima volta di uno dei gruppi di consumatori in più rapida crescita scavalcano pratiche e tecnologie tradizionali e sviluppano abitudini di consumo online che probabilmente resteranno”.