Donald Trump, presidente uscente degli Stati Uniti, ha firmato il disegno di legge da 900 miliardi di dollari contro la crisi COVID-19, approvato la scorsa settimana dalla Camera dei Rappresentanti e dal Senato con la stragrande maggioranza dei voti.
Cosa è successo: “In qualità di Presidente, ho detto al Congresso che voglio meno sprechi e una somma maggiore di denaro per i cittadini americani sotto forma di assegni da 2.000 dollari ad adulto e 600 dollari a bambino”, ha dichiarato Trump, secondo il vice segretario stampa della Casa Bianca Judd Deere.
“Stanno arrivando molti più soldi”, ha affermato Trump; “non rinuncerò mai alla mia lotta per il popolo americano!”
Deere ha osservato che lunedì la Camera voterà per aumentare i pagamenti diretti da 600 a 2.000 dollari; secondo questa proposta, una famiglia con quattro componenti riceverebbe 5.200 dollari.
Il funzionario della Casa Bianca ha affermato che il Senato darà anche il via al processo di voto sulla revoca della Sezione 230, che conferisce l’immunità alle compagnie di social media, come Facebook Inc (NASDAQ:FB) e Twitter Inc (NYSE:TWTR), per i contenuti pubblicati sulle loro piattaforme da parte di terzi.
Il portavoce ha affermato in un tweet che la Camera e il Senato hanno convenuto di “concentrarsi fortemente sulla sostanziale frode elettorale che ha avuto luogo in occasione delle elezioni presidenziali del 3 novembre”.
L’intervento che allude alla frode elettorale è stato etichettato come ‘affermazione contestata’ da Twitter.
Perché è importante: il disegno di legge è rimasto in bilico fino all’ultimo, dopo che Trump si era rifiutato di firmarlo chiedendo ulteriori revisioni, secondo l’Associated Press.
Da quanto emerge, i legislatori di entrambi gli schieramenti hanno esortato il presidente a firmare il disegno di legge, poiché da martedì il governo federale sarebbe rimasto senza fondi se la legge non fosse stata firmata.
Il disegno di legge prevede pagamenti diretti di 600 dollari per adulto e bambino e di 300 dollari a settimana per i sussidi di disoccupazione.