Italia in ritardo sul Recovery Fund: ecco cosa rischia secondo Goldman Sachs

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Goldman Sachs Economic Research, tuttavia, continua a vedere un impatto positivo su crescita e debito nell’attesa che per metà febbraio la crisi sia superata, molto dipenderà da implementazione e disciplina fiscale

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Crescita e debito sotto controllo dipendono per l’Italia dalla capacità di implementare e allocare con efficienza le ingenti risorse del Recovery Fund, pari a 222 mld o il 12,5% del PIL. E’ una prospettiva che resta aperta anche se Roma non ha ancora sottoposto il suo Piano alla Commissione Europea, mentre si è aperta una fase di instabilità politica. Sia che il governo Conte riesca a trovare i numeri per sopravvivere, sia che venga sostituito da una compagine più larga, un’implementazione sostanzialmente positiva del Recovery Plan, con allocazione efficiente delle risorse, dovrebbe consentire una graduale riduzione del debito pubblico intorno al 138% del PIL entro il 2030.

RISCHIO DI MINOR SPAZIO DI MANOVRA

Lo sostiene Goldman Sachs Economic Research in un’analisi molto ampia e articolata, supportata da numerosi grafici e tabelle, rilevando che comunque la maggior incertezza politica rischia di ridurre lo spazio di manovra delle politiche di bilancio. In particolare, un’implementazione ritardata potrebbe ridurre le possibilità di riduzione del debito, specialmente nella prima fase della ripresa economica. Per questo la grande casa d’investimento sottolinea che una rapida e efficiente implementazione del Recovery Plan resta cruciale per le prospettive delle finanze pubbliche italiane…

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.