Spread, per ora solo psicodramma ma giocare col Recovery è pericoloso

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Continua la drammatizzazione sullo spread ma per ora è più un caso di strumentalizzazione politica che di mercato. Il vero test resta il Recovery Fund: servono visione e leadership

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Ripartiamo da dove eravamo una settimana fa. Il governo Conte è passato stentatamente al Senato ma resta traballante, lo spread Btp-Bund si è allargato di qualche altro punto, la Bce non si sbilancia troppo, ma tanto basta per fare titoli tipo ‘Grecia batte Italia’, mentre Moody’s ci mette la ciliegina sulla torta con un report in cui avverte sulla possibilità di pressioni sul rating del Belpaese. Cominciamo da Christine Lagarde, che giovedì 21 gennaio in conferenza stampa dopo il primo meeting del 2021 risponde a una domanda della Reuters che, premettendo che il mercato non ha di fatto reagito al ‘dramma politico’ italiano, le chiede comunque cosa ne pensa. Christine risponde che la Bce guarda a diversi fattori, tra cui cita prestiti e condizioni del credito bancario, rendimenti delle obbligazioni e dei bond governativi, per concludere che non vede nell’ultima area movimenti che rappresentino un problema. Diciamo che rispetto alla gaffe di una decina di mesi fa, quando mandò il mercato a picco dicendo ‘noi non siamo qui per tenere bassi gli spread’, è un bel passo avanti.

STARE FUORI DALL’EURO FA LA DIFFERENZA

A proposito della Grecia che batte l’Italia sullo spread si può osservare che l’ombrello della Bce vale per tutti i paesi dell’euro, e che la ricerca di rendimento può indurre a spuntare qualche punto base in più, su un mercato del debito infinitamente più piccolo e trascurato di quello italiano. Un paragone forse più sensato è con i paesi che sono dentro l’Unione ma fuori dalla moneta unica, come l’Ungheria, oggetto di ammirazione dei sovranisti, che sul suo debito paga interessi tre volte più alti dell’Italia (il 2,3% a 10 anni alla chiusura di venerdì) o la Polonia, una delle economie europee più in salute, che paga quasi il doppio. E arriviamo a Moody’s, secondo cui la debolezza del governo Conte potrebbe pregiudicare la capacità di gestire in modo tempestivo e efficace le risorse del Recovery Fund europeo, citando la storica incapacità italiana di utilizzare i fondi messi a disposizione dall’Europa, come evidenziato dalla stessa agenzia americana nella tabella qui sotto…

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.