- Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha affermato che punta a ottenere un finanziamento di 37 miliardi di dollari dal Congresso per contrastare la crisi statunitense dei semiconduttori che ha colpito le case automobilistiche a stelle e strisce, fra le quali Ford Motor Co (NYSE:F) e General Motors Co (NYSE:GM), nonché i produttori di chip come Intel Corp (NASDAQ:INTC), Qualcomm Inc (NASDAQ:QCOM), Micron Technology Inc (NASDAQ:MU) e Advanced Micro Devices, Inc. (NASDAQ:AMD), secondo quanto riporta Reuters.
- Mercoledì Biden ha firmato un ordine esecutivo per affrontare una crisi che è stata ulteriormente accentuata dalla pandemia.
- Secondo quanto riferito, Biden attenderebbe con impazienza una soluzione che includa misure per aumentare la capacità di produzione; l’ordine esecutivo ha lanciato una revisione di 100 giorni delle catene di fornitura per quattro prodotti fondamentali: semiconduttori, batterie di grande capacità per veicoli elettrici, minerali delle terre rare e prodotti farmaceutici.
- L’ordine si rivolge anche a sei revisioni di settore incentrate su difesa, sanità pubblica, tecnologia delle comunicazioni, trasporti, energia e produzione alimentare.
- La crisi di approvvigionamento che ha afflitto gli Stati Uniti dall’inizio della pandemia ha ridotto la disponibilità di mascherine, guanti e altri dispositivi di protezione individuale, incidendo sui lavoratori in prima linea.
- Ford Motor ha approvato l’iniziativa di Biden, dato che questa crisi potrebbe ridurre la produzione aziendale fino al 20% nel primo trimestre; anche General Motors è stata costretta a tagliare la produzione negli Stati Uniti, in Canada e in Messico.
- Le società statunitensi di semiconduttori rappresentano il 47% delle vendite mondiali di chip ma soltanto il 12% della produzione mondiale.
- Biden è stato messo sotto pressione dai legislatori Repubblicani affinché rafforzi la protezione delle catene di fornitura USA dalla Cina attraverso investimenti nella produzione nazionale di semiconduttori di nuova generazione.
- La Casa Bianca mira a diversificare la dipendenza dalla supply chain degli Stati Uniti per determinati prodotti tramite l’aumento della produzione interna e collaborazioni con Paesi asiatici e latinoamericani; la revisione si concentrerà sulle restrizioni all’importazione di determinati materiali e sulla formazione dei lavoratori statunitensi.
- Immagine cortesemente concessa da Wikimedia
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