GAM: in Cina la crescita dei prezzi può rallentare la ripresa

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Paolo Mauri Brusa, gestore del team Multi Asset Italia di GAM SGR segnala i ‘campanelli di allarme’ che suonano per la locomotiva asiatica, dove l’azionario ha preso una direzione opposta al mercato globale

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Il mercato azionario cinese si sta muovendo da qualche tempo in controtendenza rispetto ai listini globali, che invece fanno segnare nuovi massimi. Le ragioni sono molte, macroeconomiche e geopolitiche: il dato della produzione industriale a maggio resta a un robusto +8,8% ma non riesce a soddisfare le attese degli investitori che avevano previsto un +9,2%, in rallentamento rispetto al +9,8% di aprile, mentre la Banca centrale da diversi mesi cerca di porre un freno alla crescita indiscriminata del credito, per prevenire il rischio di bolle speculative nel settore immobiliare e nel mercato finanziario, in particolare delle commodity.

FIAMMATA DEI PREZZI DELLE MATERIE PRIME

In un commento titolato non a caso “Chinadown”, Paolo Mauri Brusa, gestore del team Multi Asset Italia di GAM SGR, sottolinea anche che la recente fiammata dei prezzi delle materie prime ha indotto le autorità cinesi a correre ai ripari con la consueta “moral suasion” che Pechino mette in campo quando la situazione si fa seria, imponendo a tutte le società controllate dallo Stato un’immediata riduzione delle posizioni finanziarie sui mercati esteri delle commodity, mentre presto la National Food and Strategic Reserves Administration renderà disponibili alle aziende locali parte delle riserve governative di rame, alluminio e zinco…

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.