Mercati in attesa di indicazioni dai dati, domani l’inflazione Usa

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Le spinte che hanno alimentato la corsa post pandemia sembrano in esaurimento, e la corsa ai Treasury conferma che gli investitori sono in cerca di direzione. Attesi segnali da inflazione Usa e audizione di Powell

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I mercati vengono da 18 mesi a due facce, accomunate dai record infilati a ripetizione dai principali indici azionari, a cominciare da quelli di Wall Street e a seguire da quelli europei. Ora le due spinte che hanno alimentato la corsa, se non ancora esaurite, sembrano comunque aver toccato entrambe il picco. Quella partita prima, che ha visto correre i tecnologici e i titoli legati alla ‘stay home economy’, ha cavalcato la potente accelerazione impressa dalla pandemia ai trend di crescita di lungo termine, a partire dalla digitalizzazione, e ha trainato i listini fino alle elezioni americane vinte da Joe Biden. Poi, sulla duplice spinta dell’arrivo dei vaccini e dei massicci stimoli varati dalla nuova amministrazione USA accompagnati da una Fed rimasta ultra-accomodante, sono diventati protagonisti i titoli legati al ciclo, come finanziari, energetici, consumi discrezionali, trasporti.

IL TEMA RENDIMENTI/INFLAZIONE MOSTRA LA CORDA

Il tutto è stato accompagnato dal tema rendimenti/inflazione, coerente con la narrazione di una ripresa potente, che da qualche settimana mostra la corsa, con i tassi dei Treasury precipitati dall’1,7% a sotto l’1,3%, mentre anche il benchmark europeo Bund è tornato largamente in territorio negativo. A sostenere i mercati sono stati anche risultati societari che trimestre dopo trimestre hanno ampiamente battuto le attese. Ora parte la stagione delle trimestrali americane con le grandi banche, ma anche qui risultati sicuramente stellare per il periodo aprile-giugno sembrano già abbastanza prezzati. Alla fine sembra proprio che la serie di sorprese negative che hanno finora dato la spinta ai rialzi si stia esaurendo sia sul fronte macroeconomico che su quello micro. Per parte loro la Fed e anche la Bce preferiscono non fare troppe previsioni e si lasciano guidare dai dati, assicurando comunque che non ritireranno gli stimoli prima di essere certa che si sia tornati alla normalità di una crescita robusta e sostenibile, a cominciare dall’occupazione…

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.