Antonio Anniballe, gestore del team Multi Asset Italia di GAM SGR, considera l’appiattimento della curva dei rendimenti americani un eccesso tecnico destinato a rientrare e consiglia di coprirsi dal rischio rialzo
Dopo l’apertura informale al dibattito sul tapering da parte della Fed sono seguite reazioni poco intuitive sul mercato dei tassi di interesse americano, specialmente sulla parte lunga della curva, che ha visto i rendimenti appiattirsi sensibilmente specialmente nelle scadenze tra i 10 e i 30 anni. In un commento non a caso titolato “Curvapiattisti” Antonio Anniballe, gestore del team Multi Asset Italia di GAM SGR, si chiede se il fenomeno possa essere letto come una “mozione di sfiducia” del mercato sulla crescita futura dell’economia solo per giungere alla conclusione che i dati continuano a confermare la buona tenuta del ciclo economico USA e che quindi prevedibilmente l’eccesso rientrerà.
UNA REAZIONE POCO PREVEDIBILE
Quando il governatore della Fed Powell, a metà giugno, ha parlato del rischio di “inflazione più alta e persistente di quanto previsto in precedenza”, in pochi avrebbero previsto la reazione seguita sulla parte medio-lunga della curva americana. Se infatti le scadenze brevi hanno accennato ad un movimento al rialzo, meno prevedibile è stata invece la reazione del decennale, e ancor più, del trentennale, i cui rendimenti hanno continuato a comprimersi. Ciò è avvenuto a dispetto delle dichiarazioni di Powell e del membro del board Bullard, delle minute della stessa Fed, e infine di dati d’inflazione particolarmente vigorosi. A nulla sono valsi neanche i numeri pubblicati il 13 luglio, che sembrano segnalare una viscosità anche nell’inflazione “core” attestatasi al 4,5%…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.