Anche nel post Covid più della metà dei lavoratori vorrebbe continuare a lavorare in smart working. Soltanto il 3% ha espresso la volontà di tornare in ufficio. Prevale il modello ibrido
Prima del Covid la maggior parte dei lavoratori non aveva mai sperimentato lo smart working. Per la precisione l’80%, secondo un’indagine Fim Cisl-Adapt che ha permesso di conoscere e analizzare le condizioni di lavoro e la percezione dei lavoratori rispetto alle modalità di lavoro agile, diffuso con la pandemia. E più della metà vorrebbe continuare con lo smart working, anche dopo la fine dell’emergenza.
LA METÀ DEI LAVORATORI PROMUOVE LO SMART WORKING
Lavoro agile, smart working oppure telelavoro. Chiamatelo un po’ come vi pare, ma ormai è chiaro a tutti di cosa si sta parlando perché con il Covid lavorare da casa è diventata una (nuova) normalità. Per un lavoratore su cinque l’esperienza dello smart working è “ottima”, per oltre la metà è “positiva” mentre per nessuno è pessima. E il 58% del campione intervistato vorrebbe che lo smart working in futuro adottasse un modello ibrido...
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.