Bank of America ha aggiornato il suo target price sull’indice S&P 500 per la fine di quest’anno e ha appena pubblicato il suo prezzo obiettivo di fine anno per il 2022: sfortunatamente le nuove stime dell’istituto di credito dipingono un quadro estremamente prudente per i prossimi 16 mesi.
Rialzo limitato
Savita Subramanian, analista di Bank of America, mercoledì ha incrementato il target price sull’S&P 500 per fine anno 2021 da 3.800 a 4.250 punti; il nuovo target di prezzo rappresenta comunque un ribasso di circa il 5,9% rispetto all’attuale livello dell’S&P 500, che è di circa 4.517 punti.
Guardando al 2022, Subramanian ha fissato un nuovo prezzo obiettivo di fine anno per l’S&P 500 a quota 4.600, suggerendo solo circa l’1,8% di rialzo aggiuntivo per l’indice nel corso dei prossimi 16 mesi.
L’analista ha spiegato che gli utili per azione delle aziende che compongono l’S&P 500 sono aumentati di circa il 50% dal minimo raggiunto con l’arrivo del COVID-19, eppure il mercato azionario è raddoppiato; Subramanian, inoltre, ha evidenziato il fatto che il sentiment degli investitori è ai livelli più rialzisti dal 2007, un indicatore contrarian potenzialmente ribassista per i prezzi delle azioni.
L’esperta di BofA Securities ha poi aggiunto che l’inflazione sta pesando sui margini, che il rischio di tasso di interesse è a livelli record e che le azioni sembrano essere valutate alla perfezione.
Sebbene Bank of America sia rialzista sull’economia statunitense per i prossimi anni, Subramanian ha affermato che circa la metà dei rendimenti dell’S&P 500 dal 2010 sono stati dettati dall’espansione di bilancio della Federal Reserve piuttosto che dalla crescita degli utili; ora gli economisti prevedono che la Fed inizierà a ridurre i suoi acquisti mensili di asset entro la fine del 2021.
Valutazioni storicamente alte
Subramanian ha dichiarato che la fine degli acquisti mensili di asset da parte della Federal Reserve, e dunque eventuali vendite di asset, “potrebbero far finire male” il mercato azionario; in effetti, il modello di valutazione a lungo termine di Bank of America ora indica rendimenti complessivi negativi per l’S&P 500 nel corso del prossimo decennio.
“I canarini cinguettano – PPG, un barometro dell’attività industriale, ha annullato la guidance a causa dei timori legati alla supply chain; gli spread creditizi si sono silenziosamente ampliati e il nostro modello di valutazione (circa 80% di potere esplicativo per i rendimenti a 10 anni dell’S&P 500) ora indica rendimenti negativi (-0,8% annuo) per la prima volta dal ’99”, ha scritto Subramanian in una nota.
Per il momento, l’analista raccomanda di investire in rendimenti protetti dall’inflazione e in titoli azionari a bassa capitalizzazione; Subramanian raccomanda anche titoli di settori che beneficiano dell’inflazione, come i settori energetico, finanziario e dei materiali.
Il punto di vista di Benzinga
Se gli investitori si fidano del modello di valutazione a lungo termine proposto da Bank of America, probabilmente i fondi indicizzati sull’S&P 500, come l’SPDR S&P 500 ETF Trust (NYSE:SPY), nella migliore delle ipotesi lateralizzeranno per i prossimi 10 anni; invece, gli ETF settoriali come il Financial Select Sector SPDR Fund (NYSE:XLF), il Materials Select Sector SPDR Fund (NYSE:XLB) e l’Energy Select Sector SPDR Fund (NYSE:XLE) potrebbero essere le scommesse migliori.
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