I prezzi del greggio sono tornati ai livelli visti nella seconda metà del 2018, con il Brent che corre verso gli 80 dollari al barile. E intanto Goldman Sachs alza le stime sui prezzi
Il mercato del greggio si è ripreso ampiamente dalla crisi pandemica che nel maggio 2020 lo aveva visto scivolare in negativo per la prima volta nella storia. I prezzi dei principali contratti sono infatti tornati ai livelli osservati nella seconda metà del 2018, spinti da un aumento della domanda e dai timori per possibili falle nella catena di approvvigionamento. Ad avere un impatto maggiore sui prezzi è il lato dell’offerta, con l’OPEC+ che sta facendo fatica a raggiungere gli obiettivi di produzione (concordati a fine estate), e la produzione di shale oil statunitense che non è ancora tornata ai livelli pre-Covid. A questo si deve aggiungere l’arrivo dell’inverno nell’emisfero boreale, il quale non fa altro che aggiungere preoccupazioni alla discrepanza tra domanda e offerta come accaduto per altre materie prime, come il gas naturale.
BRENT VERSO 80 DOLLARI
I futures sul contratto del Mare del Nord vengono scambiati a 78,61 dollari per barile, in rialzo dell’1,9%, allungando a tre le settimane in positivo, mentre il greggio Usa, o Wti, vale 75,28 dollari a barile (+1,7%), tornando ai livelli di luglio scorso dopo aver registrato la quinta settimana consecutiva in rialzo…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.