Le autorità russe stanno valutando la possibilità di iniziare a minare Bitcoin (CRYPTO:BTC) dopo aver recentemente suggerito che potrebbero utilizzare le criptovalute nel tentativo di ridurre la dipendenza del Paese dal dollaro USA.
Cosa è successo
Secondo un report di Kommersant, il viceministro dell’Industria e del Commercio russo Vasiliy Shpak ha presentato una proposta alla Banca centrale russa e al Ministero dello sviluppo digitale per utilizzare le attrezzature dei giacimenti petroliferi della nazione allo scopo di minare Bitcoin.
La proposta è stata depositata il 7 settembre ed è stato richiesto il riscontro del governo sull’iniziativa.
La proposta, se approvata, comporterebbe l’utilizzo del gas associato per alimentare le vicine mining farm di Bitcoin; questo tipo di gas è un sottoprodotto delle trivellazioni petrolifere che viene spesso sprecato attraverso la pratica del flaring, bruciato quindi a causa delle spese di costruzione dell’infrastruttura di trasporto del gas.
Secondo quanto riferito, il progetto coinvolge “una delle maggiori compagnie petrolifere russe”, la quale al momento si astiene dall’ingrandire questo tipo di attività a causa della mancanza di certezza normativa in materia. La notizia giunge in seguito alla dichiarazione del presidente russo Vladimir Putin secondo cui le criptovalute hanno valore e che ne accetta l’utilizzo per i pagamenti.