Le strozzature di fornitura sono temporanee e le opportunità vanno viste nel lungo termine, perciò rimarrà solida la domanda che non metterà in crisi le aziende rinnovabili
Le pressioni inflazionistiche stanno pesando sui mercati azionari globali e impattando più che mai l’azionario legato alla transizione energetica, con molti sotto-settori nell’occhio del ciclone. Sono minacce dannose ma di breve termine, che non dovrebbero intaccare le opportunità di investimento di lungo termine. I colli di bottiglia nelle catene di approvvigionamento, l’aumento dei costi degli input, le preoccupazioni sullo stato di salute della ripresa economica e la minaccia di un rialzo dei tassi hanno creato un contesto molto complesso per tutti i settori, ma quelli legati alla transizione energetica sono più esposti.
RINNOVABILI IN GRADO DI SUPERARE LA TEMPESTA
Alexander Monk, Global Renewables Analyst, e Mark Lacey, Head of Global Resource Equities di Schroders, ritengono che ci siano comunque buoni motivi per cui l’azionario legato alla transizione energetica sia in grado di superare la tempesta dell’inflazione. I principali possono essere sintetizzati in 5 punti: il prevedibile rientro delle strozzature, l’opportunità di lungo termine, la solida competitività delle energie rinnovabili la cui domanda sottostante resta altrettanto forte, e infine le poderose politiche governative di supporto alla transizione verde…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.