L’outlook di novembre di Allianz Global Investor di Stefan Rondorf, Senior Investment Strategist Global Economics & Strategy non vede alle porte una situazione da anni ’70, crescita in rallentamento ma robusta
La situazione attuale non sfocerà in una stagflazione simile a quella degli anni ’70, perché oggi la crescita è lontana dalla stagnazione e il rincaro del petrolio è molto meno marcato. Il rialzo dei prezzi di gas naturale e petrolio, che si riflette nell’aumento dei costi di riscaldamento e benzina e dei costi di trasporto, sembra condurre a una stagflazione. Ma AllianzGI la pensa diversamente, come spiega nell’outlook di novembre Stefan Rondorf, Senior Investment Strategist Global Economics & Strategy, citando due motivi. Il primo è che l’espansione economica è ben lontana dalla stagnazione, la crescita è in rallentamento ma resta robusta, e i rischi di recessione al momento sono pressoché assenti. Il secondo è che lo shock dell’offerta di petrolio è decisamente più moderato rispetto agli anni ’70, quando l’aumento del prezzo del greggio a 2 anni sfiorava il 150%, mentre oggi si attesta nell’ordine del 20-25%.
SITUAZIONE DELICATA PER LE BANCHE CENTRALI
Secondo l’esperto di AllianzGI si può ancora supporre che nel 2022 la maggior parte dei fattori alla dell’inflazione tornerà alla normalità, ma restano elementi di tensione, più in USA che in Europa, il che crea una situazione delicata per le banche centrali. Sinora tuttavia il contesto per i mercati azionari non si è ancora rivelato particolarmente complesso e le Borse possono continuare a beneficiare di risultati aziendali solidi, mentre le valutazioni a volte molto elevate sono giustificate da tassi reali decisamente contenuti. Ma, nell’immediato, anche per le azioni la situazione potrebbe complicarsi…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.