L’aumento dei prezzi crea volatilità sui mercati ma con una giusta programmazione può essere tenuto a bada. In focus anche il cambiamento climatico e le soluzioni finanziarie green
Il cosiddetto energy crunch, vale a dire la strozzatura dell’offerta di gas e petrolio che fa salire i prezzi energetici soprattutto in Europa, continua ad essere al centro dell’attenzione di mercati e investitori. Negli ultimi tempi il prezzo del petrolio sembra essersi stabilizzato sopra gli 80 dollari al barile mentre continuano le tensioni su quello del gas. L’Europa e l’Asia si trovano in una posizione scomoda proprio per quanto riguarda la produzione di gas, perché da sempre sono i maggiori importatori netti di questa fonte energetica e il deficit da colmare nei prossimi anni sarà enorme. Lo sostiene nell’articolo “La carenza di gas peserà sulla crescita economica europea” Monica Defend, Global Head of Research di Amundi, il cui scenario centrale non prevede una crisi energetica in inverno, ma le turbolenze e il rincaro dei prezzi peseranno sulla crescita europea attraverso la forte inflazione, i consumi delle famiglie, la diminuzione degli utili aziendali e il calo della produttività.
COME CONSIDERARE IL RISCHIO INFLAZIONE
L’inflazione resta un rischio abbastanza grande da esser preso in considerazione nella costruzione del portafoglio, proteggendosi ad esempio con i “Treasury Inflation-Protected Securities”, i titoli noti come TIPS, in vista del 2022.
L’analisi di Capital Group, illustrata nell’articolo “Capital Group: l’inflazione è un problema di breve termine ma non va sottovalutata” sottolinea che negli ultimi 100 anni l’inflazione USA è rimasta sotto il 5% per la maggior parte del tempo e più recentemente, dopo la crisi finanziaria globale del 2007-2009, ha faticato a raggiungere il 2%, nonostante lo stimolo senza precedenti della Fed. Un altro aspetto importante è che soprattutto agli estremi, quando l’inflazione è pari o sopra il 6%, le attività finanziarie tendono a sentirne gli effetti, ma vanno sono sotto pressione anche quando l’inflazione diventa negativa. Per cui, una certa inflazione può essere positiva per gli investitori, come mostra il fatto che anche durante i periodi di maggior inflazione azioni e obbligazioni statunitensi hanno generalmente fornito rendimenti solidi…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.