A un’ora dall’apertura i principali indici americani si muovono intorno ai livelli di chiusura di venerdì scorso, accompagnando l’Europa nel recupero dai minimi di apertura. Occhi sulle prossime mosse della Fed
Dopo un’apertura pesante in scia all’Asia, le Borse Europee recuperano praticamente tutte le perdite, aiutate anche da una partenza intorno alla parità dei principali indici di Wall Street, che ieri era chiusa per il Presidents’ Day e non ha partecipato al calo generalizzato. Anche il prezzo del petrolio, pure in rialzo, non strappa, mentre i rendimenti dei Treasury sono stabili poco sopra l’1,9%. Sembra valere anche nel caso della crisi ucraina il vecchio detto ‘sell the rumour and buy the news’, vale a dire compra sulle aspettative e vendi sulla notizia, che vale anche alla rovescia, se il rumour anticipa una notizia negativa. In questo caso Wall Street ha accusato il colpo dell’escalation russa prima che arrivasse, prima venerdì 11 e poi il successivo 18 febbraio, ma quando è arrivata la botta era già prezzata.
IMPATTO UCRAINO SU DIVERSI FRONTI
La calma però potrebbe anche non durare, perché restano sullo sfondo oltre all’Ucraina anche i timori sulla stretta in arrivo da parte della Federal Reserve, e forse anche della Bce, un’inflazione molto più tenace del previsto e i timori per l’impatto sull’economia e anche sui conti delle aziende. L’impatto su economie e mercati della crisi ucraina ha diversi aspetti che gli investitori stanno valutando. Il primo è quello diretto, con i danni che possono arrivare al sistema degli scambi commerciali, il secondo riguarda le sanzioni e un terzo aspetto è quello relativo alla risposta che la Russia potrebbe contrapporre, in particolare sul terreno delle forniture energetiche…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.