Shaniel Ramjee, Senior Investment Manager e Francis Addai, Junior Multi Asset Strategist, di Pictet Asset Management, spiegano come si possono individuare extra rendimenti e occasioni di diversificazione
Nonostante le sfide future, i mercati di frontiera offrono opportunità importanti agli investitori a livello di extra-rendimenti e come fonte di diversificazione per portafogli in cui le classi di attività tradizionali sono diventate eccessivamente correlate. Sempre più investitori stanno diventando familiari con i Mercati Emergenti ma solo una minoranza avventurosa esplora quelli ancora meno sviluppati. Sono i “Mercati di Frontiera”, che condividono molte caratteristiche che rendono interessanti le economie emergenti, ma in forma amplificata. E per questo hanno un alto potenziale di rendimento per chi ha la capacità di analizzare in profondità ogni singolo Paese e di esercitare un rigoroso controllo del rischio.
FASE INIZIALE DELLO SVILUPPO
Lo sottolinea Pictet Asset Management in un commento firmato da Shaniel Ramjee, Senior Investment Manager e Francis Addai, Junior Multi Asset Strategist, della casa ginevrina, spiegando che rispetto ai Mercati Emergenti consolidati, quelli di frontiera si trovano generalmente nelle fasi iniziali dello sviluppo economico e dei mercati dei capitali. Tendono ad avere costi del lavoro più bassi, popolazioni più giovani e/o a essere più ricchi di risorse naturali, con una capacità elevata di recuperare terreno in termini di crescita, soprattutto se riusciranno a saltare la fase degli investimenti in infrastrutture costose grazie alle nuove tecnologie. Possono ad esempio evitare l’enorme spesa per dotarsi cavi per l’alimentazione elettrica e le telecomunicazioni, soluzioni mobili ed elettricità generata da energie rinnovabili locali…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.