Se l’Europa chiude il rubinetto del gas, a chi vende Putin?

Se l'UE si attiene al suo piano per ottenere l'indipendenza dai combustibili fossili russi "entro il 2030", la Russia dovrà trovare nuovi clienti

Se l’Europa chiude il rubinetto del gas, a chi vende Putin?
4' di lettura

Quasi 1 miliardo di euro. Questa è la somma di denaro che l’Europa ha dato ogni giorno alla Russia da quando è iniziata l’invasione dell’Ucraina lo scorso febbraio. Questa somma è in gran parte utilizzata per finanziare la guerra in corso sul territorio ucraino che è durata quasi due mesi.

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Con i suoi acquisti di petrolio e gas, l’UE è da tempo il miglior cliente della Russia. Il paese guidato da Vladimir Putin è il più grande esportatore mondiale di petrolio e gas naturale. Infatti, secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia (AIE), il 45% del bilancio statale della nazione russa nel 2021 proveniva dai profitti ottenuti da queste due fonti energetiche.

Per quanto riguarda il gas, l’Europa è stata, se possibile, un cliente ancora migliore: lo scorso anno circa il 75% delle esportazioni russe di gas naturale è andato verso i paesi europei, come sottolineato dall’Aie.

In questo modo, l’Europa contribuirebbe in parte al finanziamento del conflitto in Ucraina, motivo per cui i paesi dell’UE si stanno affrettando a ridurre la dipendenza energetica che ancora mantengono dalla Russia, soprattutto dopo le crescenti prove che l’esercito russo sarebbe commettere crimini di guerra. Nonostante gli sforzi per chiudere il rubinetto russo, la realtà è che non si sta rivelando un compito facile, soprattutto per chi è più dipendente dall’energia di questo Paese.

In ogni caso, se il piano della Commissione europea per ottenere l’indipendenza da tutti i combustibili fossili russi “ben prima del 2030” diventerà realtà, la Russia sarà costretta a trovare nuovi clienti. È qui che sorge la grande domanda: a chi venderà la Russia il suo petrolio e il suo gas se l’Europa smetterà del tutto di comprarne?


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I nuovi clienti del Cremlino

Chi saranno i nuovi acquirenti dell’energia russa è la grande domanda. Un’opzione potrebbe essere che la Russia aumenti le vendite ai clienti esistenti che non le hanno imposto sanzioni, come la Cina, il più grande acquirente non europeo di petrolio russo.

Secondo alcuni esperti, uno degli obiettivi principali della Russia nei prossimi anni è quello di superare i suoi rivali in Medio Oriente per diventare il principale fornitore di greggio della Cina, dove è già il secondo fornitore di petrolio.

Un’altra possibilità sarà aumentare significativamente i volumi di vendita in India, il terzo consumatore di petrolio al mondo, la maggior parte importato da altre nazioni.

Il greggio russo rappresentava solo il 2% delle importazioni dell’India nel 2021, poiché la maggior parte dei suoi fornitori erano Iraq, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti. Tuttavia, questo potrebbe cambiare. In effetti, l’India non ha ancora condannato le azioni della Russia in Ucraina e i suoi acquisti di petrolio russo stanno aumentando drammaticamente.

In ogni caso, non è del tutto chiaro fino a che punto paesi come la Cina e l’India potrebbero soddisfare la domanda europea di gas e petrolio.

Difficoltà per la Russia

Sembra che potrebbe essere molto più difficile per la Russia trovare nuove destinazioni per il gas che per il petrolio. Come sottolinea DW, il greggio può essere fisicamente spostato su nuovi mercati senza problemi, mentre il gas è necessariamente collegato agli oleodotti.

Per questo combustibile fossile, la Cina potrebbe anche essere la grande scommessa della Russia, dal momento che entrambi i paesi hanno annunciato a febbraio un contratto per la fornitura di gas russo per 30 anni attraverso un nuovo gasdotto.

D’altra parte, anche il Cremlino si è avvicinato al Pakistan in questo senso. La Russia ha accettato di costruire un gasdotto per portare il gas dal porto pakistano di Karachi al nord del Paese. Finora, il Pakistan è un’altra delle poche nazioni al mondo che non ha nemmeno condannato l’invasione russa dell’Ucraina.

In ogni caso, la situazione e le conseguenze di questa guerra energetica saranno un po’ più chiare in futuro. Alcuni esperti prevedono già che la Russia cesserà di essere il più grande attore mondiale nel settore energetico dopo aver perso i suoi mercati e le tecnologie necessarie per continuare a operare. Tuttavia, è difficile e frettoloso prevedere cosa accadrà in campo energetico, poiché sono troppi i fattori in gioco che fanno sì che il futuro di questo mercato rimanga sconosciuto.