Una “cripto-setta” raccoglie adepti tra i giovani spagnoli

Migliaia di giovani partecipano a un evento sulle criptovalute organizzato da IM Mastery Academy, società indagata per possibile schema di Ponzi

3' di lettura

Lo scorso fine settimana quasi 10.000 giovani da tutta Europa si sono radunati al Palazzo Olimpico di Badalona (Barcellona) per una convention sulle criptovalute che ha generato non poche polemiche. La società organizzatrice, IM Mastery Academy, è attualmente sotto inchiesta, accusata di essere uno schema piramidale e di utilizzare metodi di reclutamento simili a una setta.

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Cos’è successo

I presenti, che hanno dovuto pagare quasi 200 euro per biglietto, si sono radunati in massa sabato scorso elogiando l’utilità di questi asset finanziari. Tuttavia, a causa di numerosi reclami contro il raduno, l’organizzazione ha vietato a tutti i partecipanti di parlare con i media o comunicare con il mondo esterno durante l’evento.

Il promotore dell’evento è una società americana che si definisce “piattaforma leader per l’educazione finanziaria online” e offre corsi di investimento in criptovalute. L’accusa si concentra sul fatto che l’azienda froda i suoi studenti, che pagano tra i 170 e i 270 euro al mese, oltre alle spese di iscrizione che a volte possono raggiungere i 300 euro, secondo il sito web della società.

Finora le Forze dell’ordine hanno già arrestato otto persone accusate di essere presunte responsabili di reati di frode, pubblicità ingannevole e appartenenza a un’organizzazione criminale. Secondo i rapporti, solo il principale leader avrebbe potuto essere responsabile del reclutamento diretto e indiretto di circa 2.500 persone.

Reclutati con la promessa di trasformarli in “lupi di Wall Street”

I membri della “setta delle criptovalute” avrebbero convinto i giovani, a volte minorenni, promettendo loro soldi facili e l’idea di trasformarli in “lupi di Wall Street”, dopo averli addestrati in investimenti finanziari e aver effettuato operazioni non consentite in Spagna.

Secondo fonti della polizia, i giovani catturati sono stati (e sono tuttora) manipolati con le stesse tecniche utilizzate da alcune sette religiose, dette “persuasione coercitiva”, facendoli sentire “privilegiati” e “incompresi” da chi non fa parte di un ambiente “ermetico”, come afferma ad Heraldo lo psicologo José Miguel Cuevas.

Apparentemente, questa truffa è iniziata nel 2019 e si concentra sul reclutamento delle vittime prima a Barcellona e poi nel resto della Spagna, per addestrarle presumibilmente nel trading di criptovalute e altri asset finanziari. L’inchiesta, infatti, indica che i membri della “setta cripto” sono riusciti persino a trovare i giovani avvicinandoli nei parchi pubblici o in occasione di eventi alberghieri.

Centinaia di famiglie sono già andate dagli avvocati dopo aver perso i figli truffati. “Soprattutto dicono loro che la vita che hanno condotto i loro genitori, di tanto studio e tanto lavoro, è stata inutile. Li vendono per poter raggiungere un livello di acquisto molto più alto”, spiega a La Sexta un avvocato esperto in truffe.

Secondo le testimonianze di alcuni genitori raccolte dall’associazione anti-setta, il reclutamento ha portato alcuni giovani ad abbandonare la scuola e persino a scappare di casa dopo essere entrati a far parte del gruppo.

Ora l’indagine dovrà fare il suo corso, nonostante molti giovani rimangano fedeli a questo gruppo che, nonostante tutto, ha appena organizzato con successo un evento di massa; e potrebbe non essere l’ultimo.