Obbligazioni, Schroders: rendimenti alti non vuol dire appetibili

Obbligazioni, Schroders: rendimenti alti non vuol dire appetibili
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Duncan Lamont, CFA, Head of Strategic Research di Schroders, spiega che i prezzi obbligazionari sono diventati più sensibili ai movimenti dei tassi, specialmente sulle scadenze lunghe, che sono più a rischio

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I rendimenti dei titoli di Stato si sono alzati, con effetti per il mercato obbligazionario nel complesso, ma la portata dell’aumento dipende dai punti di vista. Solo un piccolo ulteriore rialzo dei rendimenti a lungo termine farebbe inghiottire perdite agli investitori, per gli importanti cambiamenti nella struttura del mercato obbligazionario. Nonostante i rendimenti più alti, il cuscinetto che rappresentano contro le perdite è ancora sottilissimo. Ma le opportunità di valore relativo potrebbero spuntare altrove.

MOVIMENTI SULLE VARIE SCADENZE

È quanto argomenta Duncan Lamont, CFA, Head of Strategic Research, Schroders, ricordando che un anno fa i Treasury USA a breve termine avevano un rendimento dello 0,1% mentre oggi è salito a 2,7%, dato che il mercato ha prezzato una serie di rialzi aggressivi della Fed. Anche i rendimenti dei bond a più lungo termine sono saliti, ma in misura inferiore, dal 2,1% al 3,1%, in termini di spread tra i bond a 1-5 anni rispetto a quelli a più di 15 anni…

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.