Nonostante questa fase di incertezza le obbligazioni di frontiera rappresentano per Rod Davidson (abrdn) delle potenziali fonti di rendimento ma soltanto tramite un’accurata selezione degli emittenti
Secondo l’ONU gli attuali paesi di frontiera, cioè quelli che di solito esprimono un basso PIL pro capite, sono 46. I loro rendimenti si collocano nella fascia alta all’interno dell’asset class del debito emergente e grazie anche ad una crescita piuttosto sostenuta negli ultimi anni, costituiscono un mercato molto più liquido e diversificato che in passato con una capitalizzazione complessiva di 865 miliardi di dollari.
VALUTARE I FATTORI SOTTOSTANTI DEI RENDIMENTI
“Prima di decidere di investire non basta tuttavia un rendimento elevato: bisogna infatti valutare i fattori sottostanti al reddito potenziale e una lunga serie di altri parametri finanziari” tiene a precisare Rod Davidson, Head of Fixed Income – Investment Specialists, abrdn. Il riferimento del manager è ai tanti driver negativi che al momento gravano sull’asset class. Dalla pandemia al crollo del mercato immobiliare cinese, dall’impennata fulminea dei prezzi al consumo in tutto il mondo all’inasprimento delle condizioni monetarie. Senza dimenticare lo shock della guerra in Ucraina, che ha fatto impennare i prezzi dell’energia, inasprendo ulteriormente le pressioni inflazionistiche globali…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.