Lo sforzo dei banchieri per salvare il mercato dell’oro

Ecco come hanno fatto i dirigenti delle principali banche di investimento globali a tenere a bada il mercato dopo il divieto di commerciare lingotti russi

Lo sforzo dei banchieri per salvare il mercato dell’oro
2' di lettura

I gestori di fondi hanno lavorato duramente per rimuovere dai loro libri contabili i lingotti coniati in Russia dopo l’invasione dell’Ucraina, al fine di evitare rischi reputazionali dopo il divieto de facto causato dal mercato di Londra all’inizio di marzo, ha riferito Reuters.

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L’effetto di una svendita

I dirigenti senior delle principali banche di commercio dell’oro hanno spiegato a Reuters che una rapida svendita dell’oro russo (Mosca è uno dei primi tre fornitori mondiali del metallo giallo) probabilmente avrebbe finito per sconvolgere i commerci minando il principio secondo cui tutti i lingotti del sistema di scambi londinese sono intercambiabili indipendentemente dalla loro origine.

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Cos’hanno fatto i banchieri

Per calmare il mercato, sembra che i banchieri abbiano contattato clienti e banche rivali per informarli che non avrebbero svenduto i lingotti russi coniati prima della guerra. I banchieri hanno affermato di aver consigliato ai loro clienti e ad altri trader di seguire l’esempio, secondo il report.

La procedura ha funzionato

Le azioni dei banchieri sembrano aver funzionato: i lingotti d’oro Good Delivery coniati in Russia prima dell’invasione ucraina decisa da Vladimir Putin non hanno scambiato a sconto rispetto al resto del mercato, ha riferito Reuters, citando i trader. Anche gli investitori più grandi, compresi alcuni ETF con oro russo per un valore superiore al miliardo di dollari, non sembrano aver venduto.

Le osservazioni della Banca d’Inghilterra

Secondo quanto riportato da Reuters, la Banca d’Inghilterra ha dichiarato attraverso un comunicato via e-mail che l’oro raffinato dalla Russia prodotto dopo l’8 marzo non è Good Delivery: “Tutti i lingotti prodotti prima rimangono accettabili e abbiamo detto a tutti i nostri clienti che è così… non abbiamo commenti in merito”, si legge.

Il punto di vista dell’esperto Peter Hahn, professore emerito al London Institute of Banking & Finance, ha dichiarato a Reuters: “Penso che si veda come la comunità bancaria abbia cercato di affrontare una situazione molto complessa”.