La risposta all’azionario volatile: gestire il rischio limitando le perdite

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AllianceBernstein spiega che un portafoglio costruito su qualità, stabilità e valutazioni interessanti può limitare i ribassi continuando a beneficiare dei rialzi, una ricetta particolarmente valida nell’anno in corso

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Con l’incertezza economica e le tensioni che pesano sui mercati, può essere sorprendente scoprire che una strategia incentrata sui titoli che accumulano minori perdite nelle fasi di ribasso è in grado di battere il mercato nel tempo. Il quadro di riferimento è il Capital Asset Pricing Model (CAPM) degli anni ’60, un modello teorico per la determinazione dei prezzi delle attività finanziarie che spiega il rendimento atteso come funzione sia del rischio d’impresa sia della sensibilità all’andamento del mercato. Il modello si basa su un concetto piuttosto semplice: gli investitori si aspettano di essere remunerati per assumere un rischio maggiore e, se non viene adeguatamente remunerato, terrebbero i capitali in liquidità.

MANO PERDI PIÙ GUADAGNI

AllianceBernstein in un blog sulla volatilità dei mercati azionari dal titolo “Meno perdi più guadagni: leggere il rischio in un anno volatile”, firmato da Kent Hargis, Co-Chief Investment Officer, Strategic Core Equities e da Sammy Suzuki, CFA| Co-Chief Investment Officer—Strategic Core Equities, Head—Emerging Markets Equities, parte da qui per analizzare rischio relativo e assoluto in un mercato volatile. Troppo spesso i gestori si preoccupano del rischio relativo, in conflitto con l’aspetto realmente importante che è la performance assoluta. La questione diventa particolarmente spinosa nelle fasi di volatilità come quella attuale, in cui gli investitori hanno dovuto metabolizzare la revisione al ribasso degli utili e la prospettiva di ulteriori strette monetarie…

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.