L’amministrazione Biden sta valutando la possibilità di nuovi freni alle esportazioni che limiterebbero l’accesso della Cina ad alcune delle più potenti tecnologie informatiche emergenti, tra cui l’informatica quantistica e l’intelligenza artificiale, ha riferito Bloomberg, citando fonti.
Gli esperti del settore stanno lavorando su come parametrare le restrizioni su questa tecnologia ancora in via di sviluppo, afferma il rapporto, aggiungendo che queste idee sono state condivise con gli alleati degli Stati Uniti.
L’informatica quantistica, un campo in via di sviluppo, cerca di aumentare drasticamente la potenza e la velocità dell’elaborazione, il che consentirebbe alle macchine di risolvere problemi che vanno oltre la capacità dell’attuale generazione di computer. Aziende come Microsoft Corporation (NASDAQ:MSFT), Alphabet Inc (NASDAQ:GOOGL) (NASDAQ:GOOG), Intel Corporation (NASDAQ:INTC) e IBM (NYSE:IBM) stanno dedicando milioni di dollari a progetti quantistici.
Le sanzioni imposte dall’amministrazione Biden impediscono l’esportazione di strumenti di produzione di chip e software di progettazione e vietano alle migliori aziende come Taiwan Semiconductor Manufacturing Co. (NYSE:TSM) e Samsung Electronics Co Ltd (OTC:SSNLF) di produrre chip di ultima generazione per le aziende cinesi. Le sanzioni impongono inoltre a tutti i cittadini statunitensi che lavorano nell’industria cinese dei semiconduttori di lasciare il lavoro correndo altrimenti il rischio di perdere la cittadinanza statunitense.
Secondo quanto riferito, il Ministero dell’Industria e della Tecnologia dell’Informazione cinese avrebbe convocato una serie di riunioni di emergenza la scorsa settimana con le principali aziende di semiconduttori per valutare i danni causati dalle restrizioni sui chip dell’amministrazione Biden impegnandosi a sostenere il settore critico.
I funzionari del ministero sembravano incerti sulla via da seguire. Sebbene non abbiano fornito alcun indizio sulle possibili contromisure, hanno sottolineato il fatto che il mercato IT interno fornirebbe una domanda sufficiente per consentire alle società interessate di continuare ad operare, aggiunge il rapporto.
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