L’ex segretario al Tesoro Lawrence H. Summers ritiene che se si guarda alla storia delle nazioni sviluppate negli anni ’70, sia chiaro che le prospettive di riduzione dell’inflazione non sono molto incoraggianti.
Cosa è successo
«La storia dei paesi sviluppati dal 1970 è molto scoraggiante per quanto riguarda le prospettive di ridurre l’inflazione all’8%», ha twittato Summers.
Esperienza storica
L’ex segretario al Tesoro ha anche spiegato come l’esperienza storica possa essere un riferimento troppo ottimistico nei tempi attuali, soprattutto quando i mercati del lavoro sono molto ristretti.
«Il populismo non è mai stato così forte. I mercati del lavoro sono molto ristretti. I rapporti tra debito pubblico e PIL sono ai massimi livelli. La globalizzazione non si sta certamente diffondendo e potrebbe diminuire», ha detto Summers nel suo tweet.
La Federal Reserve annuncerà la sua politica monetaria la prossima settimana e gli operatori di mercato hanno già iniziato a prendere in considerazione una banca centrale relativamente meno aggressiva.
L’ETF SPDR S&P 500 Trust (NYSE:SPY) ha guadagnato il 2,55% nell’ultimo mese, mentre l’ETF Vanguard Total Bond Market Index Fund (NASDAQ:BND) ha perso oltre l’1,61%.
Sul consenso
Summers ha anche citato un grafico per spiegare come il consenso sul calo dell’inflazione nei tempi attuali sia al di fuori della gamma della normale esperienza storica.
L’inflazione elevata non scende quasi mai rapidamente. L’opinione condivisa di oggi secondo cui l’inflazione scenderà notevolmente è, come dimostra questo dato di Jim Reid di Deutsche, al di fuori della normale esperienza storica. pic.twitter.com/MBNB4YG3uV
— Lawrence H. Summers (@LHSummers) September 27, 2022
L’ex segretario al Tesoro ritiene che l’inflazione persisterà per qualche tempo. «Non abbiamo alcuna esperienza con atterraggi morbidi dovuti a un’inflazione elevata senza recessioni», ha detto Summers.
Foto: Fondo Monetario Internazionale su Flickr
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