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    Homepage » Credit Suisse, SVB e Signature saranno un altro 2008?

    Credit Suisse, SVB e Signature saranno un altro 2008?

    Melanie SchafferBy Melanie Schaffer21/03/2023 Mercato Azionario 4 min. di lettura
    Perché il crollo di Credit Suisse, SVB e Signature Bank non è un altro 2008
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    I timori che gli Stati Uniti possano andare incontro a una recessione in stile 2008 sono aumentati di recente, in seguito ai fallimenti di diversi grandi istituti bancari. Quando il 14 marzo Credit Suisse AG (NYSE:CS) ha dato segnali di forte debolezza, la preoccupazione per un crollo del settore finanziario più ampio ha raggiunto il picco mentre l’autore di Padre ricco, padre povero Robert Kiyosaki ha previsto il crollo della banca svizzera.

    I timori si sono placati domenica quando UBS Group AG (NYSE:UBS) ha acquisito Credit Suisse per 3 miliardi di franchi svizzeri, risoleevando l’S&P 500 di circa lo 0,8%.

    Cosa ci aspetta

    La notizia precede la decisione della Federal Reserve su un aumento dei tassi di interesse. Martedì e mercoledì, la Fed è riunita per discutere i dati economici pubblicati dall’ultima riunione e alle 14 EDT di mercoledì annuncerà la sua prossima decisione.

    Se la Fed continuerà ad aumentare la pressione sull’economia alzando i tassi di un ulteriore 0,25% o addirittura dello 0,5%, potrebbero riaffiorare i timori per la salute del settore finanziario, anche se molti ritengono che il fallimento di SVB Global (NASDAQ:SIVB), in particolare, porterà a un allentamento da parte della Fed.

    A differenza della crisi finanziaria del 2008, il crollo di Credit Suisse, SVB Global e Signature Bank (NASDAQ:SBNY) non è legato al credito a basso costo e ai requisiti di prestito insufficienti che hanno causato lo scoppio della bolla immobiliare.

    Quali sono quindi le differenze tra il 2008 e il 2023 in termini di salute del settore finanziario?

    Le ragioni del crollo

    Credit Suisse, la SVB e la Signature sono crollate per ragioni diverse l’una dall’altra e i loro insuccessi sono dovuti a ragioni diverse da quelle che hanno causato il fallimento di Washington Mutual, Lehman Brothers e molti altri istituti di credito nel 2008.

    La crisi finanziaria del 2008 e la successiva Grande Recessione sono state causate dal forte calo dei prezzi delle abitazioni a partire dal 2006. Entro il 2007, gli istituti di credito detenevano “migliaia di miliardi di dollari di investimenti senza valore in mutui subprime”, riporta Investopedia.

    Il 21 luglio 2010 il presidente Barack Obama ha approvato il Dodd-Frank Act con l’intenzione di evitare che si potesse ripetere in futuro quanto era accaduto nel 2008.

    Successivamente, l’ex presidente Donald Trump ha annullato alcuni di questi regolamenti. Sebbene il presidente Joe Biden abbia recentemente attribuito il crollo di SVB e di Signature bank a Trump, quelle banche, insieme a Credit Suisse, sono fallite per motivi diversi dai mutui.

    • SVB è crollata quando è stata costretta a vendere alcuni dei suoi investimenti in perdita di fronte a un aumento dei prelievi e a una diminuzione dei depositi causate dall’aumento dei tassi di interesse. La banca ha anche annunciato un’offerta di azioni, provocando il crollo del titolo ed esercitando così ulteriori pressioni sull’istituto. La bancarotta di SVB è forse quella più vicina alla situazione del 2008.
    • Il fallimento di Signature Bank invece è dovuto alla decisione dell’istituto di accettare criptovalute, il cui valore è crollato nel corso del 2022 durante “l’inverno cripto”.
    • Il fallimento di Credit Suisse è invece iniziato nel 2021, quando la banca ha perso 5,5 miliardi di dollari in seguito al crollo dell’hedge fund Archegos Capital Management LP. Il 24 marzo, quando molte altri istituti hanno iniziato a liquidare le loro posizioni presso l’hedge fund, Credit Suisse ha resistito e ha subito una perdita ingente, che secondo la banca all’epoca avrebbe avuto un «impatto materiale», secondo Reuters.
    • Tra quella data e il 14 marzo, quando Credit Suisse ha annunciato una «debolezza sostanziale» nella sua rendicontazione finanziaria, il titolo è crollato di oltre l’80%.

    Immagine di Gerd Altmann da Pixabay

    Robert Kiyosaki

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