Perché secondo Capital Group quest’anno i portafogli bilanciati possono ripartire

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Dopo un 2022 deludente, Julie Dickson (Capital Group) indica tre fattori importanti in grado di migliorare i risultati del classico portafoglio bilanciato 60/40: picco dell’inflazione vicino, recessione breve e ritorno del reddito

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Il 2022 è stato un anno complicato per i portafogli 60/40. L’approccio di investimento bilanciato tradizionale per il 60% in azioni e per il 40% in obbligazioni, è infatti stato messo in discussione. I mercati azionari globali hanno registrato pesanti flessioni durante l’ultimo anno mentre le obbligazioni non sono riuscite a svolgere la loro tradizionale funzione di cuscinetto di protezione. Il brusco e significativo rialzo dei tassi da parte delle banche centrali ha provocato un forte rialzo dei rendimenti obbligazionari mentre i prezzi, che si muovono in direzione opposta ai rendimenti, sono caduti in modo significativo.

L’IMPATTO CHIAVE DELL’INFLAZIONE ELEVATA

“Un impatto chiave è dovuto all’inflazione elevata che, di solito, comporta una maggiore correlazione azioni/obbligazioni” fa sapere Julie Dickson, Investment Director per l’azionario di Capital Group. Infatti l’aumento dei prezzi al consumo alimenta l’incertezza nelle aspettative inflazionistiche che, a cascata, determinano premi obbligazionari superiori e dunque prezzi dei bond inferiori. In parallelo, la combinazione di inflazione elevata e rendimenti obbligazionari più alti implica un fattore di sconto maggiore per l’azionario, che innesca una flessione dei prezzi delle azioni…

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.