Trend diversi nei beni di consumo consigliano un’attenta selezione dei titoli

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Neuberger Berman nelle Prospettive settimanali del CIO firmate da Brad Tank, Kristin Cejda, e Jennifer Haidu, analizzano le diverse reazioni di consumatori e aziende americani di fronte all’impatto dell’inflazione

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L’idea che i consumatori smettano di spendere per la persistenza della pressione inflazionistica è forse troppo generalizzata. Nelle Prospettive settimanali del CIO dal titolo ‘Trend e crepe nei beni di consumo’ firmate da Brad Tank, Chief Investment Officer—Fixed Income, Kristin Cejda, Senior Research Analyst e Jennifer Haidu, CFA, Senior Research Analyst Neuberger Berman, analizzano dati e dichiarazioni di società USA dei beni di consumo, come Pepsi, Coca Cola, Procter & Gamble, Amazon, McDonald’s e Starbucks, che nelle ultime trimestrali evidenziano quanto i trend del settore siano specifici e legati alla singola categoria.

CONSUMATORI DISPOSTI ANCHE A PAGARE PREZZI PIÙ ALTI

Dal termine della pandemia si evince un continuo spostamento dai prodotti per la casa e l’elettronica a quelli per la bellezza, la cura degli animali e le calzature. Per quanto riguarda l’inflazione, i consumatori continuano a essere disposti ad acquistare gli stessi prodotti di società con brand noti, ma a prezzi più alti, per bevande analcoliche e alcoliche, medicinali, alcuni snack popolari e capi di abbigliamento che rappresentano uno status symbol. Le società che vendono questi prodotti hanno dimostrato di poter sopportare gli aumenti di prezzo con un impatto minimo sui volumi, sostenendo il recupero dei margini e sovraperformando i risultati delle aziende appartenenti al settore dei beni di consumo discrezionali…

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.