DPAM vede potenziale di valore nelle small cap europee e in particolare in quelle italiane

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Un commento di Bart Geukens sottolinea valutazioni molto interessanti, soprattutto in Italia e nel Benelux. Tra le idee di investimento l’italiana Reply, la danese Royal Unibrew e la belga Recticel

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Dopo una lunga sovraperformance, da settembre 2021 le small cap europee hanno sottoperformato in modo significativo le large cap europee, per la politica monetaria restrittiva dovuta all’inflazione e anche per la stretta quantitativa della Fed. Anche la guerra in Ucraina e non ha giovato all’asset class, che per crescere ha bisogno di condizioni economiche sane, basso stress finanziario, buon accesso al credito e una certa propensione al rischio. La paura per crescita, inflazione e fiducia non ha portato a una sottoperformance delle small cap europee in termini di aumento degli utili rispetto alle large cap, ma a un declassamento delle valutazioni che è invece molto interessante da una prospettiva storica.

VALUTAZIONI ANCORA A SCONTO RISPETTO ALLE LARGE CAP

Lo sottolinea un commento di Bart Geukens, Portfolio Manager European Small Caps, di DPAM, che ricorda che anche il 2024 è iniziato in modo sfavorevole, dato che ad aprile le small cap sono diminuite quasi del 6% in termini relativi. Poi hanno recuperato in parte, ma ad oggi sono ancora in calo dell’1,5% rispetto alle large cap, anche se alcuni fattori sfavorevoli si stanno ora ribaltando o almeno stabilizzando. L’inflazione è scesa in modo significativo e gli indicatori anticipatori sono in recupero, l’attività sia di M&A che IPO è in ripresa e l’accesso al credito e il costo dei finanziamenti stanno lentamente migliorando, come la liquidità. Le valutazioni relative rispetto alle large cap hanno raggiunto, per alcune metriche, livelli visti l’ultima volta nella grande crisi finanziaria del 2009…

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.