Marco Piersimoni, Senior Investment Manager e Flora Dishnica, Product Specialist di Pictet Asset Management, disegnano la mappa globale di chi vince e chi perde dallo shock causato dalla guerra ucraina
Il conflitto in Ucraina ha provocato uno shock sul mercato delle materie prime, con alcuni Paesi Emergenti che risultano chiari vincitori, mentre altri si trovano a fronteggiare uno scenario complesso. La Russia è uno dei principali fornitori al mondo di commodity nell’energia, nei metalli e negli alimentari, e rappresenta anche un‘importante fonte per la produzione di fertilizzanti azotati. L’Ucraina, invece, è particolarmente importante per le produzioni agricole, dal grano al mais, dall’orzo all’olio di semi di girasole.
SOSTITUZIONI NON SEMPLICI
Marco Piersimoni, Senior Investment Manager e Flora Dishnica, Product Specialist di Pictet Asset Management, sottolineano che non è semplice sostituire questi approvvigionamenti. Il mercato del petrolio ha molteplici attori, alcuni in grado di aumentare la produzione come gli USA o tornare sul mercato come Iran e Venezuela. Più impegnativo trovare sostituti a Mosca sul fronte dei metalli, palladio in particolare, e del grano, per il quale potrebbero essere importanti i contributi di America Latina e alcuni Paesi asiatici. Le implicazioni per i mercati finanziari rendono ancor più determinante una gestione flessibile degli investimenti, capace di reagire con tempestività, valutando le conseguenze a livello più granulare, a seconda del Paese o dell’area investibile…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.