Un’ipotesi “contrarian” per il medio termine dei listini in un periodo di previsioni cupe. Con la deglobalizzazione molti capitali occidentali potrebbero tornare sui mercati domestici per investimenti soprattutto su titoli value
In un periodo così difficile per le Borse di tutto il mondo per la guerra e per l’inflazione tornata a correre non mancano le previsioni catastrofiste, come sempre in questi casi. Partiamo subito da un punto: nemmeno stavolta sarà la fine del mondo. A tendere Wall Street in primis recupererà e nel lungo periodo vedremo nuovi massimi. A tendere appunto, ma nel frattempo cosa ci dobbiamo aspettare? Quanto durerà ancora questa tempesta perfetta?
LO SCENARIO DELLA DEGLOBALIZZAZIONE
C’è uno scenario nuovo che si è generato con la guerra, quello della deglobalizzazione. Ormai ne parlano tutti, anche diverse grandi case del mondo dell’asset management. Dopo decenni all’insegna della globalizzazione e dell’illusione che le ragioni del business potessero rendere tutti uguali i vari player sul pianeta, la guerra ha riportato anche i più illusi dalla sbornia globalista a una realtà un po’ diversa, molto diversa, quella di un mondo di fatto diviso in blocchi. Da una parte c’è l’Occidente libero e democratico e i suoi paesi alleati nei diversi continenti, come il Giappone o l’Australia giusto per fare qualche esempio, dall’altra c’è quello che possiamo definire il blocco dei paesi asiatici autocratici…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.