Harry Phinney, Gestore di portafoglio a reddito fisso di Capital Group, sottolinea che lo scenario resta difficile, ma i fondamentali e i fattori tecnici indicano possibili opportunità
La combinazione di crescita globale relativamente debole e inflazione elevata rimane uno scenario difficile per il debito dei Mercati Emergenti, soprattutto a fronte del ciclo di rialzi della Fed. Un aspetto più positivo è che le azioni delle banche centrali, i fondamentali e i fattori tecnici sembrano interessanti su base storica e rispetto ai mercati sviluppati. Dal punto di vista della valutazione, quando i rendimenti sono stati pari o prossimi ai livelli attuali, i rendimenti a lungo termine del debito dei Mercati Emergenti sono stati positivi. Per questo, l’attuale volatilità potrebbe essere un buon punto di ingresso per gli investitori a lungo termine.
TOCCATO IL MASSIMO DEL PESSIMISMO?
Sono le conclusioni dell’analisi di Harry Phinney, Gestore di portafoglio a reddito fisso di Capital Group, che parte dalla considerazione che il conflitto in Ucraina, l’impennata dei prezzi delle materie prime e l’aumento dell’inflazione globale hanno sollevato nuovi dubbi sulle prospettive del debito dei Mercati Emergenti. Ma ci si chiede se il massimo pessimismo sia stato toccato, e se alla luce del rendimento medio degli indici di riferimento dei Mercati Emergenti compreso tra il 6% e il 7% sia ora un buon momento per investire. Il debito emergente è un universo eterogeneo, che richiede un’analisi attenta. La ricerca del team di Capital Group mostra che molte economie godono di condizioni migliori rispetto al passato, e potrebbe essere giustificata una visione cautamente ottimistica per il debito emergente…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.