Di David L. Buss
L’attuale carenza di manodopera ha toccato praticamente tutti i settori, compresa la logistica. In un contesto di aumento dei costi di spedizione legato al prezzo del carburante, le aziende sono costrette a offrire salari più alti e a fare proposte competitive per assicurarsi gli autisti.
Tuttavia, i salari non sono sufficienti; la domanda di camionisti sta superando l’offerta, soprattutto perché quelli attuali vanno in pensione mentre sempre meno candidati giovani scelgono questo percorso di carriera.
Una delle migliori soluzioni emergenti è il trasporto autonomo, ovvero i camion a guida autonoma.
Un’analisi sulla carenza di camionisti
Nel 2021 la carenza di conducenti ha raggiunto circa le 80.000 unità, secondo l’American Trucking Association.
Circa il 25% dei camionisti attualmente operanti nel trasporto commerciale raggiungerà l’idoneità al pensionamento nel prossimo decennio e, con un minor numero di candidati che entreranno in campo, il settore potrebbe soffrire una carenza di 160.000 conducenti entro il 2030.
Oltre a un minor numero complessivo di camionisti, gli obblighi dovuti ai dispositivi di registrazione elettronici (ELD) limitano la quantità di tempo in cui i camionisti possono lavorare: in base agli obblighi ELD, i conducenti possono lavorare solo per otto ore prima di fare una pausa, e il limite totale giornaliero è di 11 ore lavorative.
Per quanto riguarda i nuovi candidati, negli Stati Uniti la Drug and Alcohol Clearinghouse della Federal Motor Carrier Safety Administration vieta a circa 65.000 potenziali conducenti di guidare; molti candidati più giovani optano per settori complessivamente meno impegnativi, lasciando un vuoto di camionisti nel momento in cui i conducenti attuali raggiungono l’età pensionabile.
I salari competitivi sono la risposta?
Come molte altre aziende, i datori di lavoro della logistica cercano di attirare nuovi camionisti con salari competitivi, bonus di accesso e pacchetti di vantaggi completi. La retribuzione è uno degli ostacoli per attirare nuovi conducenti, ma aumentando i salari tali spese vengono poi trasferite sui costi di spedizione.
Altre aziende stanno adottando un approccio diverso per migliorare le condizioni di lavoro dei camionisti: strutture migliori, più tempo a casa e tempi di attesa ridotti aiutano le aziende a ottenere un vantaggio competitivo nell’attrarre e trattenere i talenti.
I camion a guida autonoma possono essere la soluzione?
Il trasporto merci autonomo può far fronte alla carenza di camionisti migliorando al contempo alcune delle altre limitazioni, tra cui le ore di esercizio, ma questa tecnologia ha ancora molta strada da fare prima di poter “sostituire” i conducenti umani.
I camion a guida autonoma possono operare 24 ore su 24 e attraversare percorsi campestri, offrendo alle aziende fino a 17 ore di funzionamento al giorno. Come detto, il limite per i camionisti umani è di 11 ore al giorno.
Sussistono tuttavia alcune limitazioni al trasporto merci autonomo: negli Stati Uniti, questa tecnologia è attualmente utilizzata solo negli stati della Sun Belt, poiché i camion a guida autonoma non rappresentano una soluzione affidabile in condizioni meteorologiche avverse come neve e nebbia.
Inoltre, gran parte degli USA è priva di infrastrutture 5G ad alta velocità, necessarie per avere comunicazioni efficaci con i veicoli a guida autonoma e per garantire la sicurezza stradale.
Negli Stati Uniti i sindacati hanno espresso preoccupazione per i camion a guida autonoma e la potenziale perdita di circa 3 milioni di posti di lavoro; questi gruppi fanno pressione affinché il Congresso attui politiche che regolino i veicoli autonomi e garantiscano la formazione del personale e l’attenuazione della perdita di posti di lavoro.
Ad ogni modo, questa tendenza prosegue: diversi produttori fanno a gara per perfezionare la tecnologia di trasporto merci automatizzato, inclusi importanti attori come Aurora, Daimler e Tesla.
Anche le società di logistica stanno sperimentando i veicoli autonomi: DB Schenker, un fornitore di logistica tecnologicamente avanzato, attualmente sta testando il ‘platooning’ (sistema con cui due o più camion viaggiano a breve distanza tra loro impiegando sistemi di assistenza) con i camion di MAN Truck & Bus per le attività logistiche quotidiane.
Man mano che si sviluppa questa tecnologia, gli spedizionieri possono beneficiare di una soluzione ibrida che sfrutta i punti di forza sia dei conducenti umani che dei camion autonomi: i camionisti in carne e ossa saranno ancora necessari per il carico e lo scarico, per guidare su percorsi brevi e per navigare in ambienti urbani complessi o in condizioni meteorologiche avverse, mentre i camion autonomi possono essere utilizzati per i percorsi a lungo raggio.
Non esiste una soluzione unica per il settore degli autotrasporti, dunque le società di spedizione possono trarre vantaggio dalla combinazione di conducenti umani e camion autonomi per affrontare le sfide attuali.
Una soluzione per far avanzare il settore
Il trasporto merci autonomo non è destinato a sostituire i camionisti umani, ma offre una misura di ripiego per alleviare il carico sulle aziende di logistica e i conducenti; una soluzione ibrida consente ai conducenti umani di operare in climi estremi e città affollate, mentre il trasporto merci autonomo può operare quasi 24 ore su 24 per soddisfare la crescente domanda di spedizioni.
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Biografia dell’autore:
David L. Buss
David è CEO di DB Schenker USA, leader mondiale delle spedizioni e fornitore di logistica di terze parti con 150 anni di storia. David Buss è responsabile di tutti gli aspetti legati al conto economico dell’azienda negli Stati Uniti, che è composta da oltre 7.000 dipendenti dislocati in 39 punti di spedizione e 55 centri logistici.
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