Mercoledì la Russia ha dichiarato che nei primi tre mesi dell’anno il suo commercio con Cina, India, Brasile e Sud Africa è balzato di oltre il 38%; l’aumento avviene nonostante le “sanzioni a sfondo politico” imposte dall’Occidente.
Cosa è successo
Rivolgendosi in forma virtuale al BRICS Business Forum, il Presidente russo Vladimir Putin ha affermato che durante il suddetto periodo il volume degli scambi con le nazioni del BRICS è stato di 45 miliardi di dollari.
“Le forniture di petrolio russo verso Cina e India stanno crescendo notevolmente”, ha detto Putin.
I commenti giungono dopo che le nazioni occidentali hanno imposto sanzioni al commercio con la Russa; Cina e India infatti hanno aumentato massicciamente gli acquisti di greggio russo scontato in seguito all’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca.
Bloomberg ha riferito che a maggio l’India ha cercato di acquistare petrolio russo a un prezzo di soli 70 dollari al barile. All’epoca questo rappresentava uno sconto di oltre il 35% rispetto al prezzo di mercato; dall’inizio della guerra la nazione asiatica guidata dal primo ministro Narendra Modi ha comprato oltre 40 milioni di barili di greggio russo, molto più di quanto importato durante tutto il 2021.
Cina e India non hanno preso una posizione risoluta in merito all’invasione russa dell’Ucraina né hanno criticato Putin per questa decisione.
La Cina ha riaffermato il suo sostegno al Cremlino; l’India si è astenuta dal votare all’Assemblea generale delle Nazioni Unite su un progetto di risoluzione per sospendere la Russia dal Consiglio per i diritti umani.
Vuoi fare trading come un professionista? Prova GRATIS la Newsletter Premium 4 in 1 di Benzinga Italia con azioni, breakout, criptovalute e opzioni.