Appena pochi giorni dopo l’uscita delle notizie sui risultati finanziari non redditizi di Palantir, la società ha ora presentato istanza alla Securities and Exchange Commission per una quotazione diretta delle sue azioni ordinarie.
Cosa è successo La società di analisi dei dati quoterebbe le sue azioni di Classe A alla Borsa di New York con il ticker “PLTR”.
Nel deposito alla SEC di martedì, la società ha dichiarato di aver stimato il suo mercato totale disponibile (TAM) in circa 119 miliardi di dollari; 56 miliardi dei quali sono nel settore commerciale e 63 milioni nel settore governativo.
La società ha chiarito che esistono due classi di azioni – di Classe A e di Classe B, ma sta anche cercando l’approvazione degli azionisti per autorizzare una terza classe di azioni ordinarie – la Classe F.
La Classe A ha diritto a un voto per azione e la Classe B ha diritto a 10 voti per azione. Se approvate, le azioni di Classe F sarebbero detenute da un ‘voting trust’ stabilito dai fondatori, e ogni azione avrebbe diritto a un numero di voti variabile.
Perché è importante Invece di raccogliere fondi tramite offerta pubblica, la quotazione diretta consentirebbe agli attuali azionisti di Classe A di vendere la propria partecipazione nella società tramite operazioni in Borsa.
Sulla base delle stime delle transazioni private, durante il 2019 il prezzo delle azioni Palantir su base di Classe A è sceso tra 4,5 e 6,5 dollari.
Dall’inizio dell’anno fino al 21 agosto, il prezzo medio ponderato in base al volume è stato di 5,35 dollari, con il limite superiore dell’intervallo a 8,5 dollari, secondo il documento consegnato alla SEC.
Nel bilancio consolidato e non certificato (al 30 giugno 2020), la società ha riportato 33,5 milioni di dollari in azioni privilegiate convertibili e rimborsabili, circa 2,1 miliardi di dollari in azioni privilegiate convertibili e capitale aggiuntivo versato per oltre 2,5 miliardi di dollari.
Palantir ha riportato un deficit accumulato di 3,96 miliardi di dollari.
La società ha dichiarato di aver subito nel 2019 una perdita netta di 579,6 milioni di dollari, dato simile ai 580 milioni registrati nel 2018; nei primi sei mesi di quest’anno l’azienda ha registrato una perdita netta di 164,7 milioni di dollari, in calo del 41,3% rispetto ai -280,5 milioni nello stesso periodo dello scorso anno.
“Potremmo non riuscire a raggiungere o a mantenere la redditività”, ha affermato Palantir nel documento.